Community | 09 agosto 2022, 12:00

Un modello di sostenibilità concreta e condivisibile

Un modello di sostenibilità concreta e condivisibile

ForGreen Spa Società Benefit, azienda veronese volta a diffondere l’utilizzo di energia rinnovabile e a sviluppare nuovi modelli di sostenibilità, affonda le sue radici nel lontano 1923, in Valpantena, quando un gruppo di cittadini di Lugo di Grezzana diede vita a una società idroelettrica per produrre energia e distribuirla tra i consumatori del paese e dei dintorni. Nel 1999, i pronipoti di chi aveva partecipato a quell’esperienza decisero di rientrare nel mercato dell’energia elettrica, in fase di liberalizzazione, memori della fortissima esperienza dei loro avi.

«ForGreen nasce dalla voglia di coinvolgere aziende attorno al tema dell’energia verde - racconta Gabriele Nicolis, Direttore Generale dell’azienda -. In un’epoca in cui tutto questo era ancora qualcosa di inusuale, attorno a ForGreen nacquero consorzi ed esperienze di green marketing, grazie ad aziende che avevano una forte sensibilità ambientale, ponendo sempre al centro il coinvolgimento del consumatore e l’idea che la sostenibilità sia veicolo per la crescita economica».

Il tema dell’energia è oggi quanto mai attuale, non solo per l’esplosione dei prezzi avvenuta in questi ultimi mesi sui mercati: ciò che ci aspetta in termini di transizione energetica pone dei quesiti sulle strategie di sviluppo di ciò che è politica, impresa e società. «Come ForGreen - spiega Riccardo Tessari, Responsabile Mercati dell’azienda -, stiamo assistendo a una ricerca sempre più diffusa di soluzioni di risparmio collegate all’autoproduzione energetica. Un’autoproduzione non più concepita come azione individuale, ma bensì collettiva, in quanto la complessità del settore necessita un’unione di forze per affrontarlo e per cogliere tutte le opportunità ad esso collegate. I risparmiatori che si interrogano sempre più sul dove destinare le proprie risorse affinché vengano correttamente valorizzate, sia in termini economici ma anche in termini di impatto sociale e ambientale, cercando delle soluzioni innovative di utilizzo dei propri risparmi. Interessante è anche l’introduzione a livello europeo di nuovi modelli, come ad esempio quello delle comunità energetiche su cui storicamente siamo presenti».

Innegabile come ForGreen senta una grande responsabilità nei confronti dei propri stakeholder e del territorio: anche per questo, nel 2019, ha scelto di trasformarsi in Società Benefit, modificando l’azienda a livello statutario. «Dal 2011 - aggiunge Nicolis -, anno in cui abbiamo sviluppato le prime comunità energetiche, portiamo avanti un modello che vuole coinvolgere cittadini e territorio, impattando in maniera positiva a livello di stakeholder engagement, ovvero nel coinvolgimento di tutti i portatori di interesse rispetto ai mercati in cui operiamo. È un modello che vuole trasferire cultura verso la sostenibilità, diffondere nuovi comportamenti e stili di vita. L’essere diventati Società Benefit non ha fatto altro che consolidare questo impegno, spingendo la nostra governance nel perseguire costantemente l’innovazione dei nostri modelli e la diffusione dei nostri impatti. Per misurare e comunicare questo impegno, da tre anni stiamo redigendo l’Integrated Annual Report, ossia una forma strutturata di rendicontazione dei benefici economici e meta-economici che generiamo verso i nostri stakeholders diffusi».

Il coinvolgimento del consumatore nella transizione energetica ed ecologica appare oggi quanto mai imprescindibile. L’obiettivo del modello ForGreen è quello di contribuire ad un sistema economico che sia in grado di coinvolgere più soggetti possibili intorno ad esempi concreti di cambiamento reale.

«Abbiamo sempre inteso la sostenibilità come un concetto da declinare negli ambiti economici in cui operiamo generando benefici in termini sociali, culturali e ambientali. - aggiunge Nicolis - In riferimento alle nostre comunità energetiche, in undici anni abbiamo permesso a più di un migliaio di soci di partecipare a progetti di autoproduzione energetica condivisa, raccogliendo oltre 4,7 milioni di euro. Abbiamo attivato con queste risorse e con la nostra credibilità una leva finanziaria per investire oltre 17 milioni e abbiamo già restituito benefici ai nostri soci per oltre 2,5 milioni di euro, che sono serviti loro ad abbattere il costo delle bollette. Non dobbiamo mai dimenticare quanto essere credibili e sostenibili economicamente sia la base per progetti futuri innovativi e rispettosi delle nostre radici valoriali».

Nel futuro si prospetta un orizzonte di grande lavoro per gli operatori energetici, soprattutto quelli coinvolti nell’ambito delle rinnovabili; anche ForGreen ha presentato da poco nuovi progetti.

«La nostra visione di sostenibilità - aggiunge Tessari - è sempre stata caratterizzata da due temi: la concretezza e la condivisione. Per questo tutti i nostri progetti, siano essi di sviluppo di comunità energetiche o di partnership di innovazione, li abbiamo sempre impostati su queste due pietre miliari. Il nostro obiettivo è permettere lo sviluppo di progettualità di comunità energetica che abbiano un impatto diffuso all’interno di comunità ampie. Quello in cui attualmente ci stiamo impegnando è individuare contesti in cui si possa autoprodurre energia da fonte rinnovabile, come imprese, o terreni marginali, e aprire queste opportunità alla partecipazione di tutti i soggetti che possano trarne benefici, siano essi famiglie, interessate all’acquisto di quote di questi impianti, o imprese, le quali possano acquistare direttamente l’energia prodotta da questi impianti con degli schemi molto innovativi da un punto di vista contrattuale, o enti locali, sempre più interessati al tema delle comunità energetiche come modalità innovativa di coinvolgimento dei propri cittadini in percorsi condivisi di di evoluzione verso la sostenibilità»