| 22 aprile 2020, 10:59

A casa degli altri: Rachele, la pasticciera tuttofare

A casa degli altri: Rachele, la pasticciera tuttofare

La porta si apre. Davanti a me un uomo capelli scuri, sguardo garbato, con la bocca coperta dalla mascherina. Non avevo associato il nome al quel (mezzo)volto che mi si presentò davanti. Lo avevo visto ogni tanto in negozio. Niente di più. Aspetti qui un attimo, mi dice. Prende il dolce e scompare. Quando ritorna ha una scatola in mano. Sono per lei e per la sua famiglia, voi ne avete più bisogno di me. Rimango ferma, pochi secondi, ma quanto basta per farmi avvolgere da tanta gentilezza.

Ci voleva proprio! Io sono una che si definirebbe di vecchio stampo. Apprezzo le buone maniere, e io stessa mi ritengo buona e generosa. Non vado magari in cerca di chissà quali relazioni, ma se mi si chiede qualcosa cerco di essere sempre disponibile. E quel gesto l'ho proprio gradito.

Credo che sia gratificante anche per l'azienda di famiglia. Pasqua, come Natale, è uno dei periodi a cui dedichiamo maggiore impegno. Quindi non potevamo che rimboccarci le maniche e ricrearci, come stanno facendo in molti.

Ora è tutto diverso. Tutto passa attraverso telefono e pc, e manca il contatto con le persone, che si riduce ormai ai pochi minuti sulla loro porta di casa.

Io come sempre continuo a fare il Jolly, passo dal laboratorio all'acquisto del materiale, dal confezionamento dei dolci alla distribuzione.

Rispetto a prima, però, trascorro molto più tempo a casa. Le mie libertà hanno cambiato veste. E a me, che i vestiti piacciono, questa nuova moda primaverile mi gusta.

È una libertà dalla stoffa colorata, fatta di figli, marito, suoceri, del giardino che non ho mai tanto calpestato, e del bracco che non ho mai considerato (e ora siamo migliori compagni di coccole!).

È una libertà fatta di tempo dai ritmi diversi e lenti. Tempo che dedico completamente ai miei figli. I miei interessi li riprenderò quando loro saranno più grandi. Ora mi godo Ida che assapora la gioia di essere tutto il tempo a casa con noi, Emilio che non rimpiange la scuola e si perde tra trattori e campagna. E Vittorio che, da buona forchetta, si riempie di tutto questo in un sol boccone!

Li osservo, nella loro inseparabile ingenuità di sapersi meravigliare alla scoperta del mondo. Mamma, mamma, guarda il ghiacciolo, si scioglie al sole! La loro inspiegabile consapevolezza del momento, mentre noi ci affanniamo a trovare giustificazioni assurde per farcelo andar bene. Mamma sono finiti i biscotti…beh pazienza! E così aspettano, con diligenza, proprio loro, la generazione del 'tutto subito'.

Imparerò forse da loro ad accettare le serate senza amici? Quanto mi mancano quei momenti in compagnia, io che amo stare da sola ma sono pure la mattacchiona del gruppo!

Mi tocca passare più tempo con il cellulare in mano, che non ho mai amato, ma che ora è l'unica finestra sul mondo. L'unica da cui scorrono le nostre relazioni, vecchie e nuove. Sì perché poi ti capita di sentire persone con cui non avevi mai approfondito il rapporto, e magari ci diventi anche amica.

Mentre passeggio nel mio giardino, in questa libertà condivisa, attendo la collezione estiva, sperando sì che sia originale, ma non troppo. Dopotutto sono una 'vecchia maniera'... e un pizzico di vintage non guasterebbe.

In Breve