| 21 aprile 2020, 11:57

A casa degli altri: Simone, il fornaio instancabile

A casa degli altri: Simone, il fornaio instancabile

Era il 1969 quando i miei genitori, poco più che ventenni, intrapresero questa attività che poi sarebbe diventata la loro vita. La nostra è stata riconosciuta, con tanto di targa, una bottega storica, siamo un forno ma anche un generi alimentari in cui non manca praticamente nulla e, tutti in zona lo sanno.

Il cavalcavia della Biondella non esisteva nemmeno quando il negozio ha aperto, era un “piccolo mondo antico” pieno di speranze, di voglia di fare con entusiasmo e impegno. Io ormai sono qui da diversi anni, il mio è un lavoro di fatica e pazienza e, in questo periodo di quarantena, è diventato ancora più duro. Le attività sono aumentate notevolmente, come anche le richieste dei nostri clienti. Le consegne a domicilio che facevano già prima per alcune persone anziane o in difficoltà, sono diventate il pane quotidiano (perdonate il gioco di parole da fornaio).

Subito, ai primi di marzo, non avevamo ancora intuito la gravità della situazione e si conversava con spensieratezza, come al solito, quando si viene a fare la spesa qui. Poi, all’improvviso, abbiamo dovuto renderci conto che era necessario attrezzarsi ai massimi livelli di sicurezza, per tutelare noi e i clienti. Abbiamo affisso i cartelli fuori dalla porta d’ingresso con scritto “obbligo di guanti e mascherina e rispetto della distanza”.

Anche il mio orario di lavoro è cambiato: ieri sera mi sono alzato all’una di notte e, fino alle due e mezza del pomeriggio non mi sono mai fermato. Sono ritmi incalzanti che speriamo finiscano presto ma si sentono ancora troppe tragedie legate al virus. La gente poi, si è fatta prendere la mano, compra quantità assurde di ogni cosa, soprattutto chi è solo. Ha il panico di non avere nulla da mangiare e così accumula alimenti senza senso. Insomma, un vero e proprio sperpero. Sono spaventati, prima venivano da noi anche per fare due chiacchiere adesso invece devono fare in fretta e, appena circola la voce che qualcuno di conosciuto nel quartiere si è ammalato di Covid, apriti cielo…d’altra parte come possiamo dargli torto? Coraggio, supereremo anche questa.

In Breve