| 30 settembre 2020, 11:03

Zaia, il virus, l'autonomia

Zaia, il virus, l'autonomia

Valutare l’operato di un amministratore non è facile. Troppe variabili, troppa burocrazia. Eppure Luca Zaia ha convinto i veneti per la terza volta in dieci anni. Lo hanno scelto più di tre votanti su quattro. In consiglio regionale siederanno 41 consiglieri di maggioranza, contro gli otto di minoranza con Arturo Lorenzoni. Agli altri nemmeno le briciole, solo spunti di riflessione.

LISTA ZAIA PIGLIA TUTTO

Oltre 916mila veneti hanno messo la X sulla lista personale del “Doge”, un simbolo con il solo nome di Zaia: nessun Leone di San Marco, né Alberto da Giussano. Il 44,57 per cento della Lista Zaia presidente è un dato che mette in chiaro i rapporti di forza anche nella maggioranza contro il 16,92 della Lega, il 9,55 di Fratelli d’Italia, il 3,56 di Forza Italia e il 2,38 della Lista veneta autonomia.

«Nella lista Zaia sono tutti leghisti», si sono affrettati a chiarire gli esponenti del partito, e lo stesso Zaia. Il veronese più votato, Stefano Valdegamberi con oltre 11mila preferenze, ha però detto ai microfoni di Radio Adige Tv, la sera stessa dello spoglio: «Vi è tutto un mondo moderato, dal quale anch’io provengo, che oggi non si identifica più in nessun partito nazionale e che ha trovato in Zaia una figura di riferimento».

ZAIA IL COMUNICATORE

Ha vinto il Presidente rassicurante, ben distinto da certi eccessi salviniani, il paladino contro il Coronavirus. Dai numeri del virus alle dimostrazioni sui test rapidi, dai disegni dei bambini ai pulcini, le conferenze del Presidente durante il lockdown sono diventate un varietà. Un vero e proprio programma tv a reti unificate all’ora di pranzo. La campagna elettorale vera e propria, alla fine, è risultata superflua. Non c’era altro da aggiungere.

VERONA IN VENETO

«Verona deve ritrovare centralità in Veneto» è una frase sentita da diversi schieramenti. Sono nove i consiglieri che porteranno la provincia scaligera a Venezia, che vi presentiamo nelle pagine seguenti. Un dato da evidenziare nel Veronese è il salto in avanti di Fratelli d’Italia, che con il 15,56 per cento porta in Regione l’assessore del Comune di Verona Daniele Polato, secondo per preferenze dopo Valdegamberi.

LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE

Per i prossimi cinque anni l’autonomia sarà la «madre di tutte le battaglie» dice Zaia. «Il mio auspicio è che in tutta Italia si vada verso questa direzione, perché con l’emergenza abbiamo capito ancora una volta che da Roma non si può governare tutto il Paese. In certi casi è l’ultimo miglio a fare la differenza». I veneti hanno scelto l’autonomia, prima con il referendum consultivo del 2017 e ora con le regionali. Luca Zaia ha cinque anni di completo controllo sull’amministrazione e vette altissime di credibilità politica da spendere: i veneti non accetteranno scuse.

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