Storie di persone | 30 novembre 2021, 11:29

Amici dei Civici Musei di Verona, trent'anni di storia in un libro

Amici dei Civici Musei di Verona, trent'anni di storia in un libro

Si intitola “Amici da trent’anni” il libro che sarà presentato domani, mercoledì 1 dicembre in sala Maffeiana, dall’associazione Amici dei Civici Musei di Verona. Una storia lunga, ricca di protagonisti che si susseguono nel corso del racconto e, soprattutto, scritta in modo corale dai soci dell’associazione. A parlarcene e a raccontarci gli albori degli Amici dei Civici Musei è stato il suo presidente, Francesco Monicelli.

Qual è la storia di questa istituzione veronese?

L’associazione è nata nel luglio del 1991. Io ho seguito la vita di tutta l’associazione perché sono tra i soci fondatori, firmatari dell’atto notarile di fondazione. Nel 1991 il direttore del Museo di Castelvecchio era Sergio Marinelli, poi passato all’università di Venezia, ed era un desiderio anche del professor Magagnato, il grande direttore di Castelvecchio, sin dopo la Seconda Guerra Mondiale quello di creare un’associazione di supporto alle attività del Museo di Castelvecchio. Quindi l’associazione nasce nel 1991 come “Amici del Museo di Castelvecchio” con presidente Giacomo Galtarossa, uno dei grandi industriali di Verona, un personaggio particolare. Ricordo che, tanto per dire la portata della sua personalità, quando venne fondata la CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, il commendatore Galtarossa rappresentava gli industriali dell’acciaio di tutti i paesi partecipanti alla CECA. Nel 1991 una famiglia vendeva un quadro molto importante e importante per la storia di Verona: un quadro di un autore francese che rappresentava il ritratto di Alessandro Maffei, fratello di Scipione Maffei il grande intellettuale veronese del Settecento. In questo quadro c’era Alessandro Maffei davanti alla città di Namur. Un quadro importante per Verona e i privati che lo cedevano non chiedevano pochi soldi e quindi abbiamo cominciato una raccolta di fondi con i soci privati e poi sono riuscito ad arrivare al Credito Fondiario delle Venezie che ci ha dato la cifra conclusiva per chiudere l’acquisto. Nel momento in cui Galtarossa ha visto che eravamo riusciti a fare questa cosa ha detto “beh adesso diamoci del tu” e devo dire che il Commendatore era esplosivo perché ogni giorno aveva un’iniziativa da fare. Quindi l’associazione è nata così: il nome è cambiato perché è cambiata la struttura giuridica dei musei di Verona.

Festeggerete il trentennale il 1^ dicembre e per l’occasione presenterete un libro che ha richiesto parecchi mesi di lavoro…

Sì, per parecchi mesi abbiamo pensato di celebrare questo trentennio facendo un riassunto, un elenco delle cose fatte, che sono molte, e vanno dagli acquisti, ai restauri, alle pubblicazioni, ai convegni, alle mostre. Insomma l’attività è stata veramente molta. Si pensava potesse essere giusto raccogliere tutti questi dati ma poteva essere noioso. È chiaro che gli autori sono stati moltissimi perché tutte le persone che hanno partecipato in trent’anni alle svariate attività svolte, ma devo dire che sarà un libro interessante. In realtà nel consiglio abbiamo due consiglieri particolarmente bravi in materia di editoria e di grafica: l’architetto Alberto Vignolo, che è il direttore della rivista Architetti Verona, e Anna Pasti, che per moltissimi anni ha lavorato a FMR, la rivista di Franco Maria Ricci. Loro hanno preso in mano questo libro e hanno trasformato un’elencazione in un bellissimo libro, un percorso in un museo immaginario formato da tutte le attività che nei trent’anni gli amici dei musei hanno svolto. Lo presentiamo in sala Maffei mercoledì 1 dicembre alle ore 18, chi verrà avrà il volume in omaggio e potrà anche iscriversi all’associazione Amici dei Civici Musei di Verona.