Storie di persone | 28 settembre 2018, 11:03

Amori accelerati

Amori accelerati

Alessandro Zanoni era un autista di camion, appassionato di motori. La crisi del lapideo del 2009 l’ha visto reinventarsi prima venditore, poi pilota ed oggi team manager della Rotal Met Rope Motorsport, squadra plurivincitrice nei kart e oggi impegnata anche in slalom e corse in salita. Una realtà che ha attirato l’attenzione dell'ex F1 Robert Kubica.

Una saracinesca, un capannone come tanti nella zona industriale di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Ma dentro la storia è tutta diversa e profuma di quell’entusiasmo che ha segnato altre avventure vincenti nel mondo del motorsport: un po’ come Ferrari per scomodare un paragone oltre le righe. Siamo in quella che dal 2014 è la sede della Rotal Met Rope Motorsport, la scuderia fondata nel 2009 da Alessandro Zanoni che si è ritagliata in pochi anni un nome di spicco prima nelle corse con i kart a livello italiano ed internazionale, e oggi anche negli slalom e nelle corse in salita.

Alessandro Zanoni, classe 1977, ha il sorriso contagioso, lo sguardo di chi insegue giorno dopo giorno il proprio sogno, la dimestichezza del professionista e un’attenzione al dettaglio senza eguali, ma è pragmatico, un vero lavoratore e lo si capisce dopo pochi minuti di conversazione. La sua non è la classica officina caotica dove l’inesperto visitatore potrebbe inciampare ad ogni passo, qui i kart, le sport prototipo e tutta l’attrezzatura, compreso il camion per le trasferte, hanno il loro posto e si respira l’aria di chi cerca nella perfezione una chiave di lettura per eccellere. Dal 2009 ad oggi, la Rotal Met Rope Motorsport ha vinto un po’ tutto, tanto che oggi Zanoni è diventato il team manager per una lunga serie di giovanissimi, giovani e meno giovani che cercano svago e gloria nelle corse automobilistiche, sui kart soprattutto, e si affidano alla Rotal Met Rope Motorsport per emergere dal gruppo.

Alessandro, come è riuscito un ragazzo della Valpolicella, pilota per passione e autista per professione, a costruire una realtà così di valore nel campo del motorsport?

Come in tutte le cose mi sono trovato al posto giusto al momento giusto, ma non ho mai smesso di crederci. Ci credo tutti i giorni, perché la sfida è ancora in corso, è una sfida tutte le volte che un motore si accende per disputare una gara.

Dove nasce la sua passione per i motori?

Quando ero ragazzino mio padre mi portava a vedere le gare vicino a casa, la Caprino-Spiazzi, la Malegno-Borno o le imprese di Antonio Savoia, che era di Sant’Ambrogio, nei kart. Piangevo quando non ci andavamo, era un amore viscerale.

Poi ha iniziato a lavorare come autista, come è avvenuto il grande passo?

Nel 2009 il settore del marmo è andato in crisi, e io coltivavo da sempre il sogno di avere un team, di vivere di corse. Correvo già da qualche anno e un amico, Max Zanetti, mi chiese di esporre il mio kart all'inaugurazione del suo negozio ad Affi, la RTC Racing Technologies & Components. Ci fu un grande interesse intorno al mio mezzo, e così quando il mio allora titolare mi propose la cassa integrazione, accettai la proposta di Zanetti di collaborare con lui in negozio, dove iniziai a fare i primi noleggi di kart.

Come si riesce ad affermarsi in un settore così competitivo come le corse sui kart?

Non esiste una ricetta. Dopo i primi anni di “apprendistato”, nel 2012 la Rotal Met Rope Motorsport aveva un team di 7 piloti, tra cui Davide Padovani, con cui affrontare il Campionato GrandPrix KZ. È stata quella la stagione che ci ha lanciato, con Padovani abbiamo vinto un campionato indimenticabile e a fine stagione con Manuele Quintarelli abbiamo portato a casa anche il Mondiale. Nel 2013 siamo arrivati secondi nell’Italiano con Matteo Giardino, nel 2014 abbiamo vinto nuovamente con Lorenzo Petrucci e quindi ancora secondi nel 2015.

La vittoria di Padovani ha qualcosa di speciale nella vostra storia, è così?

Sì, perché Davide non correva da molti anni a causa di un incidente che gli aveva precluso la possibilità di guidare, ma siamo riusciti a riportarlo in pista grazie ad un cambio al volante elettroattuato. È stato incredibile. Mi emoziono a raccontarlo.

Fu allora che entraste in contatto con Robert Kubica?

Sì. Robert venne a fare un test ad Erbezzo, grazie alla famiglia Scandola, in previsione alla sua partecipazione al Rally di Bassano. Parlò con Padovani e con me e volle provare il kart con il cambio al volante. Da allora tra noi è nata una bella amicizia e collaborazione, ci sentiamo quasi tutti i giorni e da quest’anno siamo i rivenditori ufficiali per l’Italia della sua linea di kart.

Cosa c’è nel futuro della Rotal Met Rope Motorsport?

Lavoriamo ogni giorno per dare il meglio. Grazie a Sebastiano Merci, con me da diversi anni, oggi gestiamo kart di proprietà e kart di clienti nel Campionato Italiano ACI Karting e tre vetture da slalom, oltre a supportare in pista con nostro personale meccanico la squadra corse ufficiale Birel per il Mondiale WSK e l’Europeo kart. Questo lavoro mi piace, è un sogno che si sta realizzando e mi piacciono le sfide. Non so cosa ci riserverà il futuro ma se ci sarà da mettersi in gioco ancora, non ci tireremo certo indietro.

 

Alessandro Zanoni con Davide Padovani

Alessandro Zanoni: i primi anni da pilota

Non solo team manager. Alessandro Zanoni ha iniziato nell’ambiente come pilota. Amico di Ronnie Quintarelli e Davide Padovani, nomi pesanti del motorismo veronese, Zanoni inizia a correre a 14 anni, con un kart acquistato proprio da Antonio Savoia, lo stesso pilota che già da bambino seguiva insieme al padre. Nei primi anni si cimenta in diverse gare, compreso il Circuito Cittadino alla Fiera di Sant’Ambrogio dove approfondisce l’amicizia con Davide Padovani. Nel 2007 perde per un punto, a causa di una discussa squalifica ad Adria, il Campionato Italiano EasyKart GP 125 shifter che centra però nel 2008 dominando la stagione dall’inizio alla fine per i colori dell’Emilia Kart. A coronare un’annata incredibile anche il successo nella Finale Europea Easykart a Poznan in Polonia.

 

 
Le salite e la sfida con Federico Liber

Nel 2007 Zanoni si confronta per la prima volta con la Caprino-Spiazzi, la gara che per i veronesi rappresenta sempre un ricordo e un’emozione, e centra la vittoria di classe. L’esperienza gli piace e dopo poche settimane tenta anche la Trento-Bondone al volante di una Predator, cercando di sfidare l’amico Federico Liber, altro piede pesante veronese delle cronoscalate. I due si confrontano amichevolmente alla Malegno-Borno 2008, entrambi su Formula Gloria. Zanoni è davanti nelle due manche di prova e nella prima di gara, e si prospetta un’affermazione imprevedibile. Nell’ultima ascesa, sull’ultimo lungo curvone che precede l’arrivo di Borno, il cambio di Zanoni si ferma in sesta marcia e così il pilota di Sant’Ambrogio lascia per strada i secondi che bastano a Liber per primeggiare nell’insolita sfida a due. L’avventura di pilota è proseguita negli ultimi anni negli slalom, dove Alessandro si è messo in luce con il prototipo Formula Gloria da lui preparato in alcuni appuntamenti del Trofeo Veneto Trentino Slalom.