Storie di persone | 12 giugno 2020, 10:32

Completa, mai dimezzata

Completa, mai dimezzata

Lo straordinario spesso sfugge al nostro sguardo. Una persona, un oggetto o un luogo: ogni cosa può celare e raccontare una storia sorprendente. Quella di Francesca Moscardo ne è un esempio: veronese, 33 anni, blogger, copywriter, studiosa di storia e di arte che dal suo metro d’altezza ha conquistato quell’emancipazione (fisica ed emotiva) che in tanti ancora cercano. Con il suo blog, aperto nel 2017, dal titolo Nanabianca ha scardinato, con autoironia, luoghi comuni e ha portato chi lo leggeva a guardare il mondo da una prospettiva diversa e “privilegiata”: la sua. «Volevo parlare di me, di tutto quello che incontro dal mio metro d'altezza e per una persona adulta questo è straordinario. Dalla mia prospettiva, infatti, vedo dettagli che magari gli altri non riescono a vedere» ci spiega Francesca.

A raccontare la sua storia è stato Zeno Toppan, uno degli autori del libro-reportage I Dimezzati (CTRL Magazine) uscito in libreria lo scorso 18 maggio. All’interno del volume, secondo di una trilogia, sono presenti 14 reportage narrativi di donne e uomini “a metà” o dalla doppia vita, ma anche di luoghi inesplorati. E da pagina 106 a pagina 122 c’è anche lei: La Nana Bianca. «Io e Zeno ci siamo incontrati il 26 novembre qui a Verona durante il festival Non c'è differenza, di cui ero una delle relatrici per una conferenza sulle persone nane nella storia e nell'arte. – racconta Francesca - Lui ha preso l'occasione per incontrarmi. Infatti il reportage inizia da lì, dalla fine, e fa un flashback. Ha avuto un compito, quello di condensare 33 anni di vita in 16 pagine, che io non so se riuscirei a portare a termine. È stato molto bravo».

Eppure “dimezzata” non è un aggettivo che può essere affibbiato con leggerezza a Francesca, perché “a metà” non ci si è mai sentita: «Dal punto di vista sociale sento che dovrei ricoprire questo luogo comune di persona svantaggiata, ma assolutamente non mi ci sento. Io mi sento completa. Quello che racconto io sul mio blog e sui social è proprio questo: l'altezza non è l'unica cosa che ti caratterizza, c'è tanto altro in una persona» ci dice con decisione.

L’INFANZIA, LA FRANCIA E LE PRIME CONSAPEVOLEZZE

Tra le pagine del reportage dedicato a Francesca ci sono vere e proprie pillole di vita: dall’infanzia ad oggi. Stralci di quotidianità, ma anche sacrifici indispensabili, affrontati con innata determinazione: «Una delle questioni principali su cui ci siamo confrontati io e Zeno è stato il periodo che ho vissuto a Parigi. Quando avevo circa nove anni sono stata operata lì alla colonna vertebrale, quindi ho vissuto in Francia per circa quattro mesi per la trafila prima e dopo l’intervento. Prima dell’operazione, infatti, hanno dovuto preparare la mia colonna a ricevere un innesto osseo. E per allungare la colonna il più possibile prima dell'intervento sono stata per circa due mesi e mezzo in una sorta di trazione continua con un gesso al busto e un cerchio in alluminio sulla testa che veniva tirato con delle corde, una carrucola e dei pesi. Sembra una tortura medievale (ride, ndr), ma si fa anche adesso, magari con un sistema meno complesso. Dopo l’operazione ho tenuto il gesso per un anno. È stata una procedura lunga, ma era necessaria. – racconta Francesca - Prima di questo intervento, però, siccome io non avevo potuto fare gli allungamenti agli arti inferiori, mi avevano anche proposto di mettere dei tutori e avevano chiamato una ragazza dalla Provenza che venisse a farmi vedere questi “trampoli”. Io ero inorridita: tutti pensavano che mi avrebbe cambiato la vita, ma io sapevo già che non volevo modificare il mio corpo per sembrare più alta». 


La forza d’animo e la risolutezza di Francesca, è evidente, sono i motori della sua vita: fatta di ostacoli, soddisfazioni, ma anche costellata di sogni nel cassetto. Tra questi un’autobiografia, perché confinare la Nana Bianca in sole 16 pagine non si può: «In tanti mi chiedono perché non abbia ancora scritto un’autobiografia e me l'ha chiesto proprio anche Zeno Toppan. Ci ho pensato ma non mi sento ancora pronta. Vedo che tanti scrivono libri (è diventato di moda) e io tendo sempre a svalutarmi. Però potrebbe essere interessante scrivere la mia biografia intramezzata da alcuni saggi sulle persone nane nella storia e nell’arte, tema delle conferenze che sto tenendo ultimamente. Mi piacerebbe, ma devo mettermici. Sarebbe un grande traguardo».