Storie di persone | 14 settembre 2013, 11:12

Dalla montagna veronese risposte concrete annticrisi

Dalla montagna veronese risposte concrete annticrisi

Serve tempo, anche se di tempo, purtroppo, n’è rimasto ben  poco. L’abbiamo ripetuto più volte, la

montagna veronese con le sue naturali estensioni pedemontane che portano verso

la pianura, non sta vivendo un momento facile: giovani che abbandonano i paesi

di origine per trasferirsi all’estero, con il serio rischio poi che non

ritornino più a casa; negozi e piccole attività commerciali o artigianali

costretti a chiudere; piccole medie imprese sole nell’affrontare un mercato

globale molto selettivo e spesso soffocate dalla burocrazia e dalla pressione fiscale;

turismo troppo parcellizzato e agricoltura in una fase ancora di stallo.

Dall’altra parte una serie molto ampia di possibilità, di potenzialità e di

eccellenze da valorizzare. Nel mezzo ci sta la volontà di agire, di provare a

cercare soluzioni o studiare ipotesi con uno sguardo verso il domani.

È stato proprio questo il senso della prima fase degli Stati Generali

della Lessinia e delle sue Valli, costituita da due giorni di convegni che si è

tenuta a Bosco Chiesanuova (VR) il 19 e 20 luglio dal titolo Lessinia IERI,

OGGI e DOMANI e promossa dalla rivista veronese Pantheon in collaborazione con

numerose realtà territoriali, associazioni di categoria, aziende private,

professionisti e istituzioni locali.

LESSINIA

IERI. La fase dei convegni si è aperta il venerdì

mattina con un vero e proprio appuntamento con la storia: nella Sala Olimpica

del Teatro Vittoria otto relatori, studiosi e amanti del nostro territorio,

hanno fatto conoscere e scoprire al pubblico aspetti interessanti e

fondamentali legati al passato della Lessinia e delle sue valli con lo scopo di

pensare a potenziali sviluppi futuri in armonia con le tradizioni e l’ambiente

montano.

Nadia Massella, sociologa, ha parlato dei valori di solidarietà e

condivisione che accomunavano le persone di montagna prima della Seconda Guerra

mondiale, sottolineando il cambiamento sociale e demografico registrato con

l’avvento del boom economico. Il professor Bruno Avesani ha tracciato una

panoramica sullo sviluppo socioeconomico del fondo valle, mentre il professor

Ugo Sauro ha parlato di rapporto uomo/ambiente e di equilibri ormai perduti.

L’architetto Vincenzo Pavan ha denunciato una mancata regolamentazione per i

restauri degli edifici in pietra tipici dell’altopiano lessinico, non sempre

rispettati, anzi, spesso deturpati (anche in buona fede per mancanza di

conoscenza da parte dei committenti), portando a conoscenza del pubblico una

dettagliata rassegna fotografica. La professoressa Giancarla Gugole ha mostrato

alcuni aspetti interessanti della Lessinia orientale e in particolare dei

paesaggi di Vestenanova e della Val d’Alpone, citando più volte il maestro Piero

Piazzola. Un excursus sulla storia della scuola negli ultimi due secoli da

parte del professor Angelo Andreis  è

seguito a un intervento di Sergio Benedetti, archivista per passione di

Sant’Anna d’Alfaedo, che ha denunciato con amarezza uno scarso interesse della

gente nei confronti della cultura e il suo ritiro definitivo dall’impegno

pubblico. Ha concluso la mattinata Ezio Bonomi con le storie dei filò, facendo

rivivere atmosfere ed emozioni di un passato sicuramente duro, ma felice.  

Lessinia

OGGI. Il convegno del venerdì sera ha consegnato agli

Stati Generali appelli preoccupati legati alle situazioni di difficoltà che

riguardano molti settori lavorativi: presidenti e cariche istituzionali di

enti e associazioni di categoria hanno “scattato” una fotografia realistica

delle sofferenze, delle criticità, ma anche delle potenzialità

del nostro territorio. Un momento formale, inaugurato dal Vicepresidente della

Camera di Commercio di Verona Ferdinando Albini, proseguito da Claudio Melotti,

in rappresentanza del comune ospitante, e dall’Onorevole Diego Zardini, che ha stimolato

diversi spunti di riflessione tra il pubblico, in particolare sul turismo con

Alessandra Albarelli, assessore del Comune di Bosco e responsabile Area

Congressi di Riva del Garda, la quale ha segnalato, tra le altre, la mancanza

di un marchio unico “Lessinia” per il turismo. Anche il mondo artigiano al

centro del dibattito con il presidente di Confartigianato Verona, Andrea

Bissoli, angosciato per una situazione critica che va sta interessando decine e

decine di lavoratori, e relative famiglie, anche in Lessinia. Piccola media

impresa rappresentata da Arturo Alberti, presidente di Apindustria Verona, il

quale ha riposto le speranze di un’inversione di rotta nella preparazione e

nella genialità delle nuove generazioni di giovani, sempre se supportate da

azioni decise da parte delle attuali classi dirigente.

Tema agricoltura

affrontato col presidente di Coldiretti Verona, Claudio Valente: «Se il sogno

di uno è il sogno di tanti, allora il cambiamento è possibile» le sue parole

iniziali, seguite dalla necessità di difendere 

i marchi Dop e i prodotti territoriali per far ripartire l’economia

locale. Il professor Perali, del Dipartimento di Scienze Economiche

dell’Università di Verona ha trattato diversi punti, tra cui il tema delle

innovazioni industriali con le reti d’impresa, delle innovazioni sociali con le

Fondazioni di Comunità, il nuovo Isee e il bilancio sociale e

intergenerazionale e la sostenibilità ambientale, aprendo le porte dell’Ateneo

alle richieste del territorio. Poi il turno di Giorgio Dal Negro, presidente

dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) che ha introdotto i vantaggi

potenziali delle fusioni di comuni, supportato dall’ultimo intervento di Guido Pigozzi,

presidente della Comunità Montana della Lessina, il quale ha auspicato una

maggiore collaborazione istituzionale per superare i localismi. Tutti i

relatori hanno insistito sul concetto di "rete". Concetto facile da

applicare a parole, meno semplice da dimostrare sul campo. Ruolo attivo per un

cambiamento culturale, sempre secondo i relatori, ce l’hanno i giovani.

Lessinia DOMANI. Molti

i modelli concreti analizzati il sabato mattina che potrebbero trovare

applicazione sul nostro territorio. Alessandro Zorer, AD di Trentino Network,

ha parlato di riduzione del digital divide e implementazione di nuove

infrastrutture tecnologiche specie nei comuni montani portando l’esperienza

concreta della sua regione. Il professor Donato de Silvestri ha sottolineato i

vantaggi della scuola 2.0 e Giovanni e Dionigi

Gianola hanno presentato il caso del consorzio Premax, costituito da 50

aziende manufatturiere unite tra loro per aggredire il mercato internazionale

della coltelleria, che ha permesso la nascita del marchio di qualità collettivo

Premana, un simbolo riconosciuto dall’intera comunità in provincia di Lecco

come valore aggiunto, estendibile anche a un concetto più ampio di marketing

territoriale.

Un

confronto poi con le Banche vere e quelle innovative “Del Tempo” con Valeria

Franceschini (Unicredit) ed Elena Sonego (Tu per me, io per te). In conclusione

il giovane sindaco di Monteveglio (BO) Daniele Ruscigno che insieme a quattro

altri colleghi sindaci dei piccoli comuni limitrofi di Bazzano, Castello di

Serravalle, Crespellano e Savigno, ha scelto di fondere il proprio comune nel

Comune unico di 30.000 abitanti che prenderà il nome di Valsamoggia. Un esempio

concreto in cui sono stati abbattuti i campanilismi, superati gli interessi

locali a fronte di un'ottica lungimirante. Valsamoggia nascerà ufficialmente

del 1 gennaio 2014, cadranno i vincoli del patto di stabilità, quindi circa 8

milioni di euro da spalmare sul territorio, 9 dallo Stato e altri 9 dalla

Regione Emilia Romagna in 15 anni.

Non è

stato difficile, durante l’intervento del primo cittadino emiliano, immaginare

un comune unico della Lessinia: porterebbe enormi vantaggi economici, fiscali e

nella qualità dei servizi erogati al cittadino. Il modello c’è, serve una forte

volontà istituzionale. Alla conclusione degli Stati Generali, Daniele Ruscigno

ha ricevuto il Premio Pantheon 2013 per il "coraggio e la capacità di

guardare oltre" nell’interesse della comunità e dei cittadini, non solo

del suo comune.

Come prosegue ora il

progetto?

La fase 2 degli Stati Generali della Lessinia prosegue a ottobre con la

definizione di quattro o cinque serate itineranti di dibattito e confronto

aperte al pubblico e organizzate dalla rivista Pantheon. Il tutto finalizzato a

un coinvolgimento della comunità su alcuni temi di rilevanza fondamentale per

il futuro del territorio, emersi anche nel corso dei convegni. In particolare,

verranno affrontate le tematiche che vanno dall’ipotesi di fusione dei comuni

della Lessinia, fino alla creazione di gruppi di acquisto allargati, dalle

forme consortili per il manifatturiero alla riduzione del digital divide e

l’allargamento del concetto 2.0., dalla creazione di un marchio di qualità per

il turismo alle nuove forme di volontariato e solidarietà tra le persone.

Un calendario degli appuntamenti sarà reso noto sul prossimo numero di

Pantheon.