Storie di persone | 13 marzo 2022, 10:16

Donare il sangue? È un “affare” di famiglia

Donare il sangue? È un “affare” di famiglia

Di solito padre e figlio, per consolidare il rapporto, giocano a pallone o guardano film; Luca e Leonardo Fantoni, no. Loro sono uniti da un gesto prezioso di solidarietà: donano il sangue.

Papà Luca ha superato il record delle 203 donazioni mentre Leonardo, 18 anni, ha appena effettuato la sua terza. Insieme sono una rara storia di solidarietà che continua a crescere, un esempio da seguire, tanto che Fidas Verona li ha scelti come testimonial della nuova campagna che invita a donare sangue e plasma.

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«Ho iniziato quando avevo 18 anni su invito dei miei genitori e del loro gruppo di amici, erano tutti donatori. Per me era un gesto importante ma normale, diffuso tra le persone a cui volevo bene ed è stato per questo che ho deciso di iniziare. Non ricordo la prima donazione, forse perché non ho mai avuto traumi o brutte esperienze. Oggi, ho 62 anni e continuo a farlo». Al compimento della maggiore età, papà Luca invita anche il figlio Leonardo, giovane studente dell’Istituto alberghiero e appassionato di calcio, a seguire le sue orme e donare il sangue: «Ho accettato subito di buon grado pensando fosse una bella idea farlo insieme a mio padre – commenta Leonardo -. Ormai per noi è una tradizione di famiglia e ne siamo orgogliosi».

«Per me donare è pensare agli altri, è regalare parte di sé per migliorare la vita di qualcuno – sottolinea Luca -. Per questo ho cercato di coinvolgere la mia famiglia. Oltre a Leonardo infatti, anche l’altro mio figlio, Riccardo, è un donatore AVIS. La prima persona che fa sentire il suo forte supporto è mia moglie Lorella, anche lei vorrebbe donare ma non può farlo a causa di un’epatite che l’ha colpita quando era bambina. Ma è comunque un gesto che ci unisce tutti come famiglia, nei valori e nel senso di solidarietà».

Donare è certamente un gesto che fa la differenza, soprattutto in questo momento storico, e Fidas è sempre alla ricerca di nuovi donatori, che non sempre sono facili da reclutare: «Nonostante io sia giovane non mi sono mai stato spaventato o in ansia per una donazione, mi hanno sempre fatto sentire a mio agio ed è qualcosa che faccio volentieri – racconta serenamente Leonardo -. Spesso cerco di convincere i miei compagni di classe o quelli della squadra di calcio, ma rispondono tutti di no. Sarebbe bello che i miei coetanei iniziassero a donare sangue». Luca Fantoni precisa come la donazione di sangue e plasma sia un gesto utile anche a tener sotto controllo la salute: «Non sono più un ragazzino – ironizza – e dedicarmi alle donazione mi permette di tenere monitorata la mia salute: analisi e valori sono sempre sotto controllo. Andrò avanti a donare finché la salute me lo consentirà».