Storie di persone | 19 marzo 2021, 16:59

Fondazione Più di un Sogno, inclusione e benefici sociali con un progetto di food delivery

Fondazione Più di un Sogno, inclusione e benefici sociali con un progetto di food delivery

Nella Giornata mondiale sulla sindrome di Down 2021, il CoorDown, Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down, raccoglie la sfida della pandemia e della crisi sociale per affermare che l’inclusione porta benefici nel contesto lavorativo e nella società tutta.

L’obiettivo è sostenuto col video The Hiring Chain in cui Sting, il pluripremiato artista inglese, interpreta la canzone originale “The Hiring Chain”, su cui è incentrata la campagna. Il testo incalzante e gioioso prende vita sullo schermo e testimonia la catena “virtuosa” dell’inclusione lavorativa. Nella prima scena, una ragazza di nome Simone è al lavoro dal fornaio e mostra ai clienti le sue capacità. Uno di questi clienti è un’avvocatessa che rimane colpita e decide a sua volta di assumere un ragazzo e di dargli un’occasione. Da qui si crea una reazione a catena: le ragazze e i ragazzi protagonisti del video e della canzone mostrano che quanto più le persone con disabilità vengono viste al lavoro, tanto più sono riconosciute come dipendenti di valore. La sfida alle basse aspettative e ai pregiudizi permettono così di creare opportunità di nuove assunzioni.

A sostegno di questa catena virtuosa, Fondazione Più di un Sogno presenta Good Food un progetto di food delivery dedicato alle imprese e ai privati che consente di ordinare e ricevere gustosi pranzi da consumare sul luogo di lavoro o a casa. Nasce nel 2019 dall’incontro con l’azienda Aquest srl, del gruppo WPP, di San Giovanni Lupatoto con la quale si sperimenta per la prima volta una convezione ex art.14 per l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità intellettiva fornendo un servizio di ristorazione aziendale.

Oggi, Good Food è in fase di start-up e coinvolge sei giovani, una cuoca e una educatrice nel nuovo laboratorio cucina sito a Zevio grazie al concreto supporto per l’acquisto dell’attrezzatura da parte di Banco BPM e al decisivo coinvolgimento di Fondazione San Zeno di cui Rita Ruffoli, direttrice, ricorda quanto «la possibilità di dare una forma alle proprie capacità attraverso un mestiere, significhi prima di tutto trovare un posto nella società». Vivere la cucina come un ambiente in cui ognuno può dare il suo contributo, perché “un lavoro, vero, dà valore a ciò che siamo e a quanto possiamo offrire a noi e agli altri».

 

Di rilievo la tecnologia dell’atmosfera controllata che garantisce ai lavoratori il giusto tempo per il lavoro e il mantenimento delle proprietà organolettiche degli alimenti, aumentando la shelf-life del prodotto e la riduzione dello spreco alimentare. 

«Siamo veramente entusiasti di questo nuovo progetto – dice Marco Ottocento, ideatore di Valemour - perché Good Food risponde in modo innovativo al problema di coinvolgere le persone con disabilità intellettiva più complessa in un processo produttivo reale, dando loro un’occupazione inclusiva ed appagante. Lo scorso anno abbiamo dovuto affrontare sfide difficili e abbiamo anche pensato di bloccare questo nuovo progetto così impegnativo. Poi abbiamo scelto di proseguire perché siamo sicuri che le imprese veronesi possano trovare in Good Food un doppio servizio utile per offrire ai collaboratori un buon pranzo e al tempo stesso creare un cambiamento di prospettiva per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità».

 

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Valemour, un profilo

Valemour è un generatore di impresa che nasce per favorire l'inserimento lavorativo di giovani con disabilità intellettiva. In un’ottica di generatività sociale, Valemour contribuisce alla realizzazione di una economia sociale e partecipativa in grado di realizzare valore condiviso con il proprio territorio. 

La gestione è affidata a Vale un Sogno, cooperativa sociale a scopo plurimo, nata a Verona nel 2010 per volontà della Fondazione Più di un Sogno al fine di rispondere concretamente al bisogno di inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva.  

Per realizzare la missione sono attivati percorsi socio-educativi personalizzati, coordinati e continuativi, tutti rientranti in un Progetto di Vita concreto basato sulla singola persona e la sua famiglia.

Questa modalità di azione è alimentata dai principi di sostenibilità economica e sociale e di sussidiarietà circolare. Infatti, la volontà dei fondatori fu quella di strutturare un’organizzazione che si ponga come interlocutore verso tutti i portatori di interesse: famiglie, ente pubblico, imprese e società civile. 

I tre dipartimenti di Valemour

Good Look: dipartimento dedicato alla creazione di accessori moda e complementi d’arredo e al trattamento di capi di vestiario e tessuti provenienti da resi, stock di magazzino o operazioni di riciclo.

Good Food: una dark kitchen che fornisce servizi di ristorazione per le aziende e per i privati attraverso la fornitura di pasti monoporzione su ordinazione.

Good Tool: insieme di servizi dedicati alle imprese per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva in azienda e la formazione dei collaboratori.

L’intervento di Valemour si inserisce nel più ampio disegno globale di garantire i diritti umani delle persone con disabilità. In particolare, con il suo impegno contribuisce alla realizzazione dell’Obiettivo sostenibile numero 8 dell’Agenda 2030, ovvero incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti. 

Nel loro insieme, Vale un Sogno e Più di un Sogno si prendono cura di 120 famiglie con figli con disabilità intellettiva: 55 in età evolutiva, 19 in età adolescenziale, 46 maggiorenni.

Per le imprese: Cos’è la convezione ex art4?

Nell’anno 2018 è stata rinnovata la Convenzione Quadro Ex Art.14 del Decreto Legislativo del 10 settembre 2003 n. 276 “Accordo per l’inserimento lavorativo nelle cooperative sociali delle persone disabili con gravi difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario” rendendo più snella e facile la collaborazione tra imprese e cooperative sociali. 

Le principali novità riguardano l’applicazione della convenzione in tutte le provincie della Regione Veneto, l’applicazione a tutte le aziende soggette alla normativa del collocamento mirato e la semplificazione delle procedure di attivazione.

Attraverso questa convenzione l’impresa affida alla cooperativa sociale una commessa per lo svolgimento di un servizio o per produrre un bene per l’azienda, la cooperativa assume la persona con disabilità la quale viene conteggiata nell’ambito delle quote d’obbligo della Legge 68/99 come se fosse attuata dall’azienda.

Possono applicare la convezione tutte le aziende, anche quelle con un numero di dipendenti inferiore a 36 nel caso in cui ci fossero rilevanti difficoltà di inserimento di una persona con disabilità nel contesto lavorativo. L’importante è che l’azienda abbia una sede operativa nella Regione Veneto e che siano assenti procedure concorsuali in corso.

Anche la cooperativa deve avere dei requisiti ossia deve essere una cooperativa sociale di tipo B, avere una sede operativa nel Veneto, essere iscritta all’albo regionale delle cooperative da almeno un anno, essere in regola con gli obblighi assicurativi, previdenziali, di tutela e sicurezza del lavoro e devono essere assenti procedure concorsuali in corso.

Vale un Sogno risponde positivamente a questi requisiti e collabora con due imprese con le quali ha applicato la convezione quadro Ex Art.14.