Storie di persone | 02 dicembre 2021, 12:43

Fuori Binario, lo spazio performativo dove riportare la cultura veronese

Fuori Binario, lo spazio performativo dove riportare la cultura veronese

Francesca Veneri e Alberto Bronzato hanno presentato ai nostri microfoni Fuori Binario, il nuovo spazio performativo aperto a Verona in via Marchi.

Innanzitutto vi vorrei chiedere qual è il vostro background culturale: da che mondo provenite?

Francesca: Io vengo dal mondo musicale; la mia formazione è stata prettamente quella, a cui però ho da sempre affiancato anche il teatro. Comunque io ho fatto la cantante praticamente per tutti gli anni e con Alberto ci siamo anche conosciuti perché ha ospitato un paio di miei spettacoli.

Alberto: Il mio background invece è solo teatrale. Mi sarebbe piaciuto tantissimo saper cantare come Francesca o saper suonare uno strumento, resterà sempre un mio grande desiderio.

Parliamo di Fuori Binario, questo spazio performativo che inaugurerà il 5 dicembre. Perché avete deciso di aprire questo spazio e perché questo nome?

Alberto: Lo spazio è un luogo già esistente esiste dal 2005 ed è una scuola teatrale per bambini, ragazzi e adulti. Lo spazio si chiama Gran Badò, una sala molto grande dove noi oltre al teatro facciamo anche danza.

Francesca: Il nome non è casuale, “Fuori binario”. Fuori binario oltre a essere questo spazio performativo è anche un’attitudine interiore a percorrere diciamo sentieri inesplorati, soprattutto nel panorama veronese.

Com’è cambiato il mondo culturale con la pandemia? Voi siete stati coraggiosi ad aver aperto questo spazio a un nuovo spazio performativo tra l’altro.

Alberto: È cambiata perché qualcosa l’ha fatta cambiare, purtroppo. Noi non ci siamo posti il problema, abbiamo deciso di provarci e aprire questo spazio. Fino a un paio di settimane fa non c’era questo picco di contagi, pensavamo fosse sufficiente il Green Pass, ora vedremo l’evolversi della situazione.

Francesca: Diciamo che ha prevalso anche una buona volontà creativa. Vedremo come cambieranno i colori delle regioni e la situazione Covid, ma noi vogliamo essere ottimisti e positivi.