Storie di persone | 24 giugno 2020, 15:17

Giovani, ecco l'energia che cercate

Giovani, ecco l'energia che cercate

Energie Sociali: il nome è promettente, ma spiegaci meglio di cosa vi occupate…

Siamo una cooperativa sociale che opera sul territorio di Verona e provincia con l’obiettivo di occuparci in modo integrale della persona. Siamo strutturati in diversi settori, offrendo una filiera di servizi, con un’attenzione particolare a chi è più vulnerabile ed emarginato. In questo modo cerchiamo di far fronte a difficoltà di diverso genere: dall’educazione alla tutela minori, dal bisogno di socialità alla cittadinanza attiva, dall’inserimento lavorativo a quello abitativo.

Ci puoi raccontare un paio dei tanti progetti che avete in corso?

Un progetto che ci sta a cuore è Net for Neet. Affronta il tema del lavoro e dell’autonomia di quei giovani che non studiano e non lavorano o che hanno abbandonato precocemente gli studi. Nei primi due anni di progetto abbiamo concluso 60 percorsi lavorativi di giovani e l’80% di questi ha avuto esito positivo di inserimento lavorativo o ripresa degli studi e abbiamo accolto 43 giovani in co-housing! Abbiamo ancora un altro anno di attività e le candidature sono aperte!Un altro progetto, che sta ripartendo per l’estate 2020 è “Ci sto? Affare Fatica!” che vede impegnati gruppi di adolescenti dai 14 ai 19 anni nella cura dei beni comuni: pulizia spazi pubblici, piccole manutenzioni, tinteggiatura di giostre, staccionate, spazi di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, cura del verde e tante altre attività! Saranno accompagnati da un giovane tutor e da un esperto senior e verranno ricompensati con un “buono fatica” di € 50,00 da spendere presso gli esercenti del territorio, che i ragazzi riceveranno per ogni settimana di attività. I progetti hanno entrambi il sostegno di Fondazione Cariverona e un ampio partenariato.

Come vi è venuta in mente la campagna e lo slogan Te Taio i viveri?

La campagna è stata ideata assieme all’agenzia Quamproject per il progetto Net for Neet e voleva rivolgersi sia ai giovani, ma anche ai loro genitori che talvolta per primi sentono il problema dell’inattività dei figli. Te taio i viveri! È un modo di dire che non intimorisce, un falso imperativo che non è una minaccia ma un invito a riprendere le redini del proprio futuro, un monito per dire che le alternative ci sono, basta saperle cogliere. E solo il dialetto poteva essere così diretto!

www.energiesociali.it