Storie di persone | 06 giugno 2021, 16:40

Il "Giardino del coraggio", per non dimenticare le vittime della mafia

Il "Giardino del coraggio", per non dimenticare le vittime della mafia

Verona da venerdì ha il "Giardino del coraggio", dove ogni albero è intitolato a una vittima della mafia. Si trova al Chievo, in via Berardi, all’interno della scuola professionale Engim. E a curarlo saranno proprio i ragazzi che frequentano l’istituto. Venerdì mattina si è tenuto l’evento conclusivo del progetto "Lotta alle mafie" realizzato con l’associazione Avviso Pubblico. Un percorso di educazione alla cittadinanza e alla legalità che ha visto coinvolti gli studenti delle classi terze. Erano presenti il sindaco Federico Sboarina e il consigliere delegato all’Anticorruzione Roberto Simeoni, oltre a Orazio Zenorini direttore di Engim Veneto e a Roberto Fasoli di Avviso Pubblico che ha portato avanti l’iniziativa insieme alla scuola.

«Sono felice di partecipare alla conclusione del vostro grande lavoro - ha detto il sindaco Sboarina - perché l'educazione alla legalità è fondamentale. E vi dico che a Verona ormai non possiamo più dire che ci siano infiltrazioni mafiose, ma che la mafia si è insediata. Una minaccia che non ha più le sembianze della persona losca, ma che arriva in giacca e cravatta a offrire aiuto a chi è in difficoltà economica e poi, come un cancro, si insinua e uccide. Un processo che è favorito da chi accetta di stare nella "zona grigia", che è l'indecisione di non distinguere esattamente il bene dal male, il bianco dal nero. Voi qui state formando il vostro futuro professionale, vi auguro di diventare imprenditori, e questo insegnamento alla legalità sarà importante come le competenze tecniche. I soldi facili nella vita non arrivano, avete imparato a tenere fuori dalla porta le lusinghe pericolose, come faccio io con il municipio dove non c'è spazio per l'illegalità. Verona deve essere mafia free».