Storie di persone | 23 novembre 2018, 18:02

La missionaria dei “cartoni”

La missionaria dei “cartoni”

Ha speso la sua vita a favore dei più deboli, contro gli sprechi e il degrado. L’ingresso della sua casa è fiorito: timide viole, in un fazzoletto di terra, danno il benvenuto agli ospiti. Tutti sanno che chiedere aiuto ad Anna, vuol dire accettare le sue regole: pulizia, ordine e niente bivacchi. Non giudica quando offre sostegno perché «nella vita ogni giorno bisogna ricominciare».

Anna Ballini, classe 1928, quarta di nove figli, ha sempre amato l’ordine (oltre che personale) della propria casa e di tutti gli ambienti in cui si vive. Insegnamento che dava anche ai ragazzi nei 20 anni nelle scuole dove lavorava come bidella. Sposata con Aldo Zampieri, due figlie Cristina e Federica, rimase vedova giovane (aveva 46 anni). Si rimboccò le maniche ed entrò nel mondo della scuola. «Ho aiutato il professor Rossi ad aprire l’attuale sede delle medie Caperle di Marzana. Fu un grande lavoro: le lezioni iniziarono regolarmente il 1° ottobre 1977. Scuola che divenne una grande famiglia». Alcuni studenti ancora oggi la ricordano e la salutano con tanto affetto. Fu in quegli anni, che Anna cominciò a pensare al «terzo mondo», complici i racconti della sorella suora paolina in Kenia e di padre Lino Poffe, un concittadino che viveva in terra di missione. Ricorda che lo capì durante un viaggio in Costa d’Avorio, «dove toccai con mano che non c’era niente, ma proprio niente e decisi di dedicarmi a queste persone lontane». «Contattai il Gruppo Missionario di Lugo, mi feci spiegare, poi cominciai a lavorare». Anna iniziò così a raccogliere, in accordo con i negozianti, carta e cartoni (guadagnandosi la nomea di “Anna cartoni – Anna missioni”). Caricava il materiale sulla bicicletta (che portava a mano), stoccava il tutto nel cortile della parrocchia (casa Peraro, ndr) e poi lo vendeva in grandi quantitativi per dare il ricavato alle missioni. Parecchi anni dopo si comperò la Seicento, sulla quale caricava carta, cartone e molto altro. Nella seconda metà degli anni Ottanta a Grezzana cominciarono ad arrivare gli extracomunitari ed avevano bisogno di tutto. Anna raccoglieva materassi, coperte, mobili da chi li scartava e arredava le case di chi aveva bisogno «perché potessero vivere dignitosamente». Fu semplice? «Fu un percorso tutt’altro che facile, come lo è oggi. Non mancarono delusioni. Noi pensavamo a portare loro il necessario e molti di loro chiedevano la televisione. Ma, in fondo, ce l’avevamo anche noi» Ecco. Questa era e rimane la caratteristica di Anna: pronta a capire anziché giudicare.

A Grezzana negli anni Ottanta fondò, assieme ad alcune amiche, il Gruppo Missionario «il cui scopo», ha scritto Anna sulle pagine de Il Progno (giornale della Pro Loco di Grezzana, ndr) «è quello di approfondire i temi del Terzo Mondo, capire le cause che determinano ancora tanta differenza tra paesi ricchi e poveri, sensibilizzando la comunità ai tanti problemi dei popoli in via di sviluppo, oltre che raccogliere fondi». Negli anni Novanta la Cei promosse la Caritas in ogni parrocchia. Arrivò l’invito anche a Grezzana e il parroco, Monsignor Ottavio Birtele, chiamò a farne parte Anna Ballini e le sue amiche, attive nel Gruppo Missionario, che conoscevano da vicino le necessità delle famiglie disagiate. Il comune ha messo a disposizione uno spazio per stoccare gli indumenti (dopo averli selezionati) e i pacchi. Anna, finita l’epoca della carta e cartoni (con l’arrivo della raccolta differenziata), si è trovata dentro questa nuova attività, diventando punto di riferimento nelle emergenze ma anche in frangenti intimi e delicati come la ricerca di una badante a cui affidare i propri genitori: conosce bene pure questo mondo. Così Anna all’età di 90 anni, lucida e giovanile, ogni mercoledì la si può trovare alla Caritas, intenta a raccogliere e piegare indumenti che provengono da famiglie. Il suo appello è sempre lo stesso: «siamo in poche. Abbiamo bisogno di braccia forti che ci aiutino, donne e uomini. C’è tanto da fare. Bisogna accompagnare le persone che aiutiamo, solo così riescono ad inserirsi bene». Nel 2009, l’allora sindaco Mauro Bellamoli assegnò ad Anna Ballini il premio Città di Grezzana per la sua lunga e proficua opera di volontariato.

 

Il Centro di ascolto della Caritas, per chi volesse offrire la propria collaborazione, è aperto il giovedì pomeriggio nell’oratorio di Grezzana dietro il campanile (primo piano).