Storie di persone | 16 dicembre 2013, 15:56

"Omnia vincit amor" perché l’amore vince su tutto.

"Omnia vincit amor" perché l’amore vince su tutto.

Chiamatelo miracolo o semplicemente scienza. Michelangelo, il bambino di Erbezzo affetto da una malattia renale allo stadio finale, ora sta bene. Operato per la seconda volta presso il Children Hospital di Boston, dove ha ricevuto il rene della mamma, da due mesi ha ripreso a vivere come mai era successo prima.

“Carissimi amici, ieri 26 Settembre 2013, è stato eseguito il trapianto di Michelangelo. La donatrice è stata mamma Giulia. È con grande sollievo e commozione che comunichiamo questa bella notizia […]. Grazie sempre a tutti voi, e un grazie speciale al nostro Don Fabiano che dal cielo ha tenuto per mano mamma Giulia e Michelangelo”. È con queste parole, pubblicate in un breve comunicato all’indomani dell’operazione subita da Michelangelo che la presidentessa del comitato “Il Coraggio della Famiglia” (nonché zia Loredana, ndr) esprime e comunicata tutta la sua gioia.

Per alcuni sembrerà ieri per altri parecchio tempo fa, in realtà è passato un lungo anno da quando Federico e Giulia armati di grande coraggio sono saliti su un aereo con i loro piccoli Perla e Michelangelo ed hanno attraversato l’Oceano Atlantico in cerca di una nuova vita (Pantheon 36, dicembre 2012 - gennaio 2013). Abbandonare la loro amata Lessinia e la loro accogliente Italia non per un capriccio, ma per provare a dare a Michelangelo, loro secondogenito, un’altra possibilità. Come ricorderete il “piccolo” è nato con una patologia sviluppatasi in gestazione, che a meno di un anno di vita lo costringe prima a dialisi peritoneale e poi, all'età di un anno e mezzo a ricevere un trapianto di rene. Data la giovane età e le basse difese immunitarie, sono molte le infezioni virali e batteriche che attaccano il rene, portandolo nuovamente al rigetto cronico. Michelangelo subisce svariati interventi urologici e di altro genere trascorrendo così un’infanzia piena di sofferenze e difficoltà. La vita dei genitori e del bimbo è un continuo calvario di sofferenze che, nonostante le preziose cure dei medici di Verona e Padova, non sembra trovare fine. Ecco quindi “l’illuminazione” che convince i genitori a prendere una grande decisione. Trasferirsi in USA e sfruttare la tecnologia medica del Paese: trapianto da genitore a figlio, senza il passaggio da dialisi. La strada è in salita, ma grazie alla generosità dimostrata dagli abitanti della Lessinia e a seguire da tutta l’Italia, contributi economici sono arrivati persino dalla Sardegna e dalla Puglia, la famiglia Zampieri riesce a intraprendere questa strada. Arrivati all’Ospedale di Boston a dicembre (all’ultimo minuto, infatti, vengono indirizzati in questa struttura e non più a Stanford) iniziano i primi accertamenti e analisi e non più tardi del 21 febbraio Michelangelo viene sottoposto ad espianto del rene trapiantato. L'intervento ha buon esito e nessuna complicazione; lo staff medico stima il trapianto dopo quattro/sei mesi, tempo necessario per lo studio della compatibilità dei due genitori. Il primo studio rileva che entrambi i genitori sono idonei alla donazione. Papà Federico, primo ipotetico donatore, ha però qualche difficoltà. I momenti di rabbia e sconforto crescono, ma lo staff crede nella buona riuscita e senza perdersi d’animo sposta le attenzioni sulla seconda donatrice, mamma Giulia. L’estate sembrata infinita per Federico e Giulia che vedono però arrivare dopo breve tempo la data tanto attesa. Il 26 settembre 2013 mamma Giulia ridà vita a Michelangelo per la seconda volta donandole il suo rene. Michelangelo, a due mesi dall’intervento sta bene e ora inizia a vivere per davvero. Zia Loredana che (con occhi pieni di commozione, ndr) ha ripercorso con noi i tratti salienti dell’ultimo anno, ringrazia nuovamente tutti coloro che hanno sostenuto questo sogno e come presidente del comitato comunica che parte dei fondi raccolti saranno devoluti all’Associazione “Il Sogno di Stefano”.