Storie di persone | 11 ottobre 2020, 20:55

Quando la musica è davvero senza confini

Quando la musica è davvero senza confini

È stato presentato mercoledì 30 settembre nella sede UILDM (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) di Verona, dal Maestro Manuele Maestri, “Musica Senza Confini”, un progetto rivoluzionario che permette anche alle persone con disabilità gravissima la produzione musicale.

Con questa iniziativa infatti, grazie a degli strumenti particolari, le persone con gravi limitazioni motorie e con problemi visivi, possono suonare e comporre musica. Abbiamo incontrato voluto saperne di più incontrando Manuele Maestri.

Maestro, cos'è Musica senza confini?

Si tratta di un progetto che si occupa di produzione musicale inclusiva. L'obiettivo è produrre brani, in maniera più fedele possibile all'originale, tramite strumenti inclusivi che possono essere utilizzati anche da persone con disabiltià.

Quando e come è nata l'idea?

E' nata nel 2018. Sono musicista e quando facevo le prove con un gruppo, i figli disabili della cantante ci chiedevano di provare gli strumenti, con enormi difficoltà. Mi sono chiesto, ci sarà qualcosa in grado di superare queste difficoltà? Ho fatto ricerche molto approfondite e sono riuscito ad avere questi strumenti, tra le migliori tecnologie al mondo attualmente esistenti.

Quale tipo di attività propone?

Corsi individuali di strumento e corsi di musica d'insieme, che vanno per la maggiore. Sei o sette persone al massimo, che formano una band, a ognuno di loro insegno la propria parte e si produce musica.

Con una strumentazione tra l'altro insolita

Sì, con le strumentazioni di adesso si riescono a superare tutte le disabilità, penso di poterlo affermare tranquillamente. Fino a questo momento non ho avuto alcun problema.

Ci fa un esempio?

Abbiamo il puntatore oculare o gli strumenti aerofoni (quest'ultimi si suonano solamente con il respiro), switch, microfoni a ultrasuoni, sensori per movimenti micromuscolari...

Che feedback ha avuto fino a questo momento?

All'inizio c'è titubanza, dopo le prime prove, i commenti diventano tutti positivi.

Progetti futuri?

Fare formazione e insegnare ad altri a fare questo lavoro.

Cosa rappresenta la musica?

Un linguaggio, tutti possono farlo od usufruirne.

Sembrerebbe un concetto lontano da quella che è la disabilità.

La disabilità è una parola, non vedo il problema. Con la tecnologia di oggi si può fare molto. E' più difficile farlo capire e creare cultura (per le persone normodotate).