Storie di persone | 12 luglio 2013, 17:09

QuiCibo, anche le aziende hanno la carta d’identità

QuiCibo, anche le aziende hanno la carta d’identità

Francesca Merli

Un noto slogan pubblicitario recita: “Mangia sano, vivi meglio”. Mangiare sano è una scelta importante nella vita di tutti noi, e senza ombra di dubbio una sana alimentazione contribuisce ad aiutare una vita migliore. In direzione di una scelta simile, convergono soprattutto l’acquisto e il consumo di alimenti di cui si conosce il produttore e la loro esatta provenienza. Proprio da questi presupposti ha preso il via “QuiCibo”, un progetto innovativo di tre giovani ragazzi veronesi:  Alessandro Vaccaro, 27 anni, ideatore dell’idea originale del progetto; Nicola Galetto, 26 anni, laureato in Giurisprudenza curriculum amministrativo presso l’Università degli Studi di Verona; Marco Grumolato, 27 anni, che ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Tre ragazzi che, ciascuno con le proprie competenze, stanno impiegando anima e corpo per far decollare il loro sogno. «Un anno fa, a Pasquetta, abbiamo avuto una “visione”» ci racconta Nicola, che cura il lato amministrativo e di rappresentanza. «I consumatori spesso non conoscono i luoghi dove poter reperire prodotti a chilometri zero, a meno che non escano di casa e vadano a cercarseli». Proprio grazie a QuiCibo, lo strumento del web giova sia ai consumatori, nella ricerca dei prodotti che intendono acquistare, sia alle aziende agricole, che hanno la possibilità di mostrarsi al pubblico. «Tramite il sito www.quicibo.it, le aziende possono farsi conoscere costruendo un proprio profilo aziendale, “raccontando” chi sono e che cosa producono. Una sorta di “carta d’identità” dell’azienda, che concorre ad aumentare la propria visibilità e di conseguenza il numero dei clienti», ci spiega Alessandro, responsabile tecnico e incaricato di sviluppare il software. Il sito è operativo e visitabile, e le aziende possono già effettuare la registrazione. «In un secondo momento potranno compilare un profilo anche i consumatori, che effettuando l’ordine si metteranno in contatto diretto con l’azienda produttrice del bene interessato, e avranno la possibilità di conoscere dove reperire il prodotto», prosegue Alessandro. In questo modo i consumatori “incontrano” virtualmente le aziende in un unico canale di comunicazione, ma non solo, come confida Marco: «Con QuiCibo assume importanza non solo il prodotto, di cui si conosce l’origine e il metodo di coltivazione, ma anche la persona che lo ha prodotto». Quasi un social network, si potrebbe definire. “Social” anche perché l’intento di questi tre ragazzi è quello di collaborare con associazioni attente alla salute e alla promozione dei prodotti locali, come i Gruppi di acquisto solidale. «QuiCibo è una piattaforma libera e non invasiva sulle scelte, perché ogni azienda è libera di decidere cosa fare», prosegue Alessandro. «Per la spedizione dei prodotti, le aziende possono decidere di aiutarsi fra loro, e grazie a QuiCibo facilitano la compravendita e l’organizzazione delle consegne ai clienti locali, senza imporre un canone d’uso». Una vera e propria “rete” di collaborazione dunque. «QuiCibo potrà essere utilizzato anche dal consumatore in veste di turista, che trovandosi in un luogo che non conosce, ha la possibilità di essere informato su dove reperire i prodotti locali interessati». QuiCibo è davvero un progetto innovativo, e ha già avuto ampi riconoscimenti e conquiste tra cui la Business Competition “Rebound”, promossa da Confindustria Padova, il Premio Città Impresa di Vicenza, è risultato vincitore della prima fase dello StartCup Veneto 2013, competizione tra idee d’impresa innovative e ha ottenuto il terzo posto allo Start Up Day di Innoval a Roboval 2013. Non possiamo fare altro che augurare a questi tre ragazzi, tanti altri successi.