Cultura e spettacoli | 09 aprile 2021, 12:23

Ecce homo, un percorso di contemplazione originale a Villafranca

Ecce homo, un percorso di contemplazione originale a Villafranca

«L’iniziativa è nata da un’idea del signor Pasquale Cordioli - spiega Don Daniele Cottini - che ha contattato direttamente Renzo Peretti, proponendo lui di allestire i suoi lavori all’interno delle nostre chiese e riallacciarsi alla tradizione locale dei “sepolcri”: il giorno del Venerdì Santo in tutte le parrocchie si svolge il “sepolcro”, ovvero un momento in cui le persone si riuniscono per pregare di fronte al crocifisso e a un altare spoglio. Da noi la tradizione prevede di lo svolgimento di questo momento riflessivo in più chiese; abbiamo pensato di collocare i crocifissi di Renzo Peretti, che ben contestualizzano la ricorrenza, all’interno dell’Oratorio di San Rocco e della Chiesa della Disciplina».

«A rendere speciali gli allestimenti sono due vettori: la modernità e la tradizione - continua Don Antonio Scattolini -. Il signor Pasquale, cittadino di Villafranca che ha a cuore l’arte e la cultura, ha incrociato la creatività dell’artista Peretti e l’antica tradizione dei sepolcri: a Villafranca i punti di riferimento del percorso contemplativo erano la Chiesa dei Frati, la Cappella del Castello di Villafranca, la Chiesa della Disciplina, la Chiesa dell’Oratorio e il Duomo; per rivitalizzare questa tradizione, è stato coinvolto il villafranchese Renzo Peretti, ora in pensione, con i suoi calchi in forma di crocifissi, realizzati utilizzando la cartapesta, e con altri disegni sempre relativi al Cristo defunto. Sono installazioni piuttosto dure e provocatorie - spiega - ma come diceva papa Benedetto XVI durante l’incontro con gli artisti il 21 novembre 2009, “la vera bellezza è come un dardo che ferisce”».

Il titolo, Ecce homo, non si riferisce solo a Cristo crocifisso, perché si tratta di creazioni che richiamano i crocifissi di ogni tempo e di ogni luogo: i martiri della fede, i caduti a causa delle guerre, le vittime della Shoah, i profughi in mare, le donne venute a mancare per femminicidio e quest’anno il ricordo riguarda anche i defunti della pandemia da Covid. «L’auspicio - conclude don Scattolini - è che i visitatori, contemplando queste opere, si avvicinino al tema della Passione. È un invito a non restare indifferenti nei confronti del prossimo».

«Un corpo che diventa testimonianza di un’azione etica di ciò che la vita stessa ci impone, per il fatto stesso di viverla…ovvero ecce homo!» (Renzo Peretti)