Cultura e spettacoli | 15 febbraio 2014, 10:21

Excellence Book Young: siamo in buone mani.

Excellence Book Young: siamo in buone mani.

Laura Perina ci parla della sua opera, a cura di Stefania Carniel, e del messaggio di speranza che lancia ai giovani sfiduciati. Anche una semplice idea può diventare una soluzione reale per costruire qualcosa di grande.

Ci sono giovani e giovani. Mentre i media ce li dipingono indistintamente come “incapaci di fuoriuscire dal baratro della crisi”, rimarcando quotidianamente i dati sulla disoccupazione, c’è chi è andato ad ascoltarne trenta e, mescolando insieme i colori della tavolozza, ha fatto di un quadro, un libro. Questa pittrice, che in realtà fa la giornalista pubblicista, si chiama Laura Perina, ha 29 anni e ha studiato lingue e culture per l’editoria all’Università di Verona. Da qualche anno collabora con la casa editrice Delmiglio e lo scorso dicembre ha presentato Young – sei pronto a prendere il testimone?, una raccolta di interviste a giovani che hanno voluto essere i protagonisti del proprio domani dando vita a idee innovative e forma a progetti concreti, o rinnovando e valorizzando imprese di famiglia.

Laura, da dove è nata l’idea di scrivere il libro?

Quest’opera fa parte della collana Excellence Book di Delmiglio Editore, che dal 2007 raccoglie le biografie di personaggi di spicco del territorio di Verona e del Nordest del Veneto impegnate nella ricerca della qualità e con l'aspirazione, appunto, all’eccellenza. Queste caratteristiche, però, non sono ascrivibili solo a una precisa fascia d'età: ci sono molti ragazzi che si stanno dando da fare con successo e noi abbiamo voluto dedicare, per la prima volta, un volume della collana a dei protagonisti al di sotto dei 35 anni: alcuni di loro hanno colto l'occasione di trasformare le proprie passioni in business, altri hanno coraggiosamente preso in mano attività famigliari già avviate, altri ancora sono impegnati su vari fronti per la promozione e la crescita del nostro territorio. Di esempi positivi, anche tra i giovani, ce ne sono; abbiamo pensato “perché non raccontarli?”.

Nella copertina si legge “Sei pronto a prendere il testimone?”. A chi è rivolto questo messaggio?

A tutti noi giovani che stiamo iniziando a contribuire alla formazione di una nuova società, a coloro che non credono sia possibile realizzarsi professionalmente a questa età e che, come sintomo dei tempi, non vedono la luce nel proprio futuro. La speranza che ci accompagna è quella di riuscire a motivarli tramite queste testimonianze. Vorremmo che questo libro arrivasse ad avere la funzione di “manuale di stimoli”.

Cosa ha spinto Emanuele Delmiglio, l'editore, a realizzare questo progetto?

Facendomi portavoce delle sue parole, affidarsi ai giovani significa investire sul futuro di tutti, e leggendo il libro si può capire che siamo in buone mani.

Le attività professionali presentate sono molto differenti tra loro: dall’arte alla buona tavola, dall’impresa alla comunicazione. Tuttavia tra le righe si scorge una sorta di filo conduttore che lega le vite dei protagonisti e le sfide che quotidianamente si trovano ad affrontare. È d’accordo?

Assolutamente sì, il filo conduttore è la ricerca dell'eccellenza, in ogni ambito nel quale i protagonisti sono impegnati. Un messaggio d'importanza straordinaria che accomuna tutte le testimonianze è: anche voi potete farcela. Certo, sono necessarie molti sacrifici, spirito d'intraprendenza e determinazione, ma nessun traguardo è impossibile da raggiungere.

C’è qualche aspetto particolarmente interessante che è emerso dalle voci che ha ascoltato?

È stato sbalorditivo vedere ragazzi così giovani che gestiscono con serietà e tenacia attività imprenditoriali molto impegnative. Penso a Davide Zorzi per esempio, amministratore delegato a soli 23 anni; o ai cugini Enrico e Riccardo Ruffo che con passione e competenza portano avanti l'impresa edile di famiglia nonostante la crisi che ha investito il settore; ancora, Roberta Roncolato e Giulia Semenzin, giovanissime imprenditrici che lavorano rispettivamente nei campi dell’enologia e dei servizi per l’autotrasporto: sono ragazze pazzesche, che si stanno facendo strada con ottimi risultati in ambienti tradizionalmente considerati di pertinenza maschile. Mi piace ricordare anche Pier Mattia Avesani, cofondatore di Uqido, che grazie alla scoperta dell'algoritmo elimina-code ha rivoluzionato la sua vita; e Matteo Scolari, il quale, partendo da zero, ha dato vita alla realtà di Pantheon: non solo un magazine ma anche un punto di aggregazione e formazione per i giovani desiderosi di mettersi alla prova col giornalismo. Sono significative anche le testimonianze del vicepresidente della Provincia, Fabio Venturi, e del consigliere comunale Stefano Vallani, che con il loro impegno civico si dedicano al territorio e alla gente.

I protagonisti, per diventare “excellence”, hanno fatto della dedizione al lavoro un punto fermo delle loro giornate. Cos’ha visto nei loro occhi?

Sicuramente un po’ di sorpresa per essere considerati delle eccellenze e questo mi ha fatto capire l’importanza dell’umiltà. Ho visto anche la forte volontà, attraverso il lavoro, di creare una possibilità non solo per loro stessi ma anche per gli altri.

Lo ha chiesto ai suoi intervistati e noi lo chiediamo a lei: che messaggio vuole lanciare a i giovani?

Un consiglio è quello di guardare, nel bene e nel male, a chi ci ha preceduto. La quasi totalità degli intervistati ha rimarcato l’importanza dell'esempio avuto da nonni, genitori, professori o colleghi di lavoro più esperti. Io sono d'accordo, e mi sembra un bel messaggio sul quale riflettere: siamo pronti a prendere il testimone?