Cultura e spettacoli | 13 giugno 2019, 18:32

La cittadinanza attiva per una città che è bene comune

Se ha un valore collettivo, allora può essere gestito dalla collettività. Su questo aspetto si basa il nuovo libro dei docenti dell'Università di Verona Tommaso Dalla Massara e Marta Beghini, "La città come bene comune"

La città è un bene comune, e di esempi di cittadinanza attiva ce ne sono sempre di più. Dalle associazioni che si prendono cura del decoro della città, a quelle che gestiscono ville antiche. Tutti esempi di quanto lo strumento del patto di sussidiarietà funzioni. A Verona il comune ha già avviato una ventina di convenzioni, che permettono alla collettività di partecipare alla valorizzazione e al mantenimento dei beni della città. Un argomento che è stato analizzato dai due docenti dell'Università di Verona Tommaso Dalla Massara e Marta Beghini nel nuovo libro "La città come bene comune".

Tra i patti già in essere, quelli per la gestione degli spazi esterni di Forte Gisella; tra Comune e Commissione sostenibilità dell’Università per il progetto intitolato “Il mio Capitale Verde: investire in conoscenza e nell’ambiente”; tra Comune e Oratorio della Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, a Parona, per la manutenzione e la gestione del parco di Villa Monastero”; tra il Comune e il Gruppo Alpini S. Lucia per la gestione della sala principale della Baita Alpini, all’interno del parco giochi Il Delfino Blu. Tra i più recenti, la concessione di alcuni spazi di Forte Lugagnano per iniziative espositive e l’accordo con alcuni cittadini privati che si sono offerti di tenere in ordine l’area verde del parco dell’Adige Nord, circa 200 mila metri quadrati di terreno, in cambio di poter utilizzare l’erba sfalciata per dare da mangiare al bestiame.

Un capitolo a parte meritano le iniziative  scolastiche, con genitori che in più istituti si sono resi disponibili ad affiancare l’Amministrazione in piccoli lavori di manutenzione ordinaria, per rendere più belle e confortevoli le scuole e le aule dei propri figli. Tinteggiature, sostituzioni di tapparelle rotte, piccoli lavoretti che, senza il contributo dei cittadini, verrebbero effettuati più in là nel tempo, non essendo di carattere emergenziale e comunque soggetti ad una serie di passaggi burocratici.

Un numero di iniziative destinato a crescere, importante se si considera che il principio della sussidiarietà orizzontale, sancito dall’art.118 della Costituzione, nel Comune di Verona è stato istituito di recente con l’approvazione dell’ apposito regolamento comunale, approvato dal Consiglio il 2 marzo 2017.

Per approfondire ulteriormente la tematica e entrare nel vivo del volume “La città come bene comune”, nel pomeriggio sala Arazzi ha ospitato un convegno aperto al pubblico.

Le azioni di sussidiarietà sono consultabili sulle sito del Comune.