Cultura e spettacoli | 30 novembre 2015, 10:08

"L'essenza di Caino" in scena al Teatro Laboratorio

Andrà in scena mercoledì 2 dicembre “L’essenza di Caino”, ultimo appuntamento della rassegna “Non c’è differenza”, al Teatro Laboratorio dell’ex Arsenale asburgico.

Si conclude con “L’essenza di Caino” il festival teatrale “Non c’è differenza”, organizzato al Teatro Laboratorio negli spazi dell’ex Arsenale asburgico. Lo spettacolo, scritto e interpretato da Alessandro Garzella, della Compagnia Animali Celesti-teatro d'arte civile, andrà in scena mercoledì 2 dicembre alle 21.00.

“L'essenza di Caino” è un'azione performativa realizzata da un gruppo di artisti che, attraverso una particolare vicinanza con il disagio e la follia, propone uno studio in cui identità artistica e impegno civile sono inscindibilmente uniti tra loro. Il progetto, iniziato a Imola all'interno del festival DDT con una performance in piazza, proseguito con un'azione itinerante in un bosco e in altri luoghi, presenta al Teatro Laboratorio un ulteriore studio. L'allestimento dell'opera procede per fasi: infatti si vuole verificare quanto la prolungata vicinanza umana e professionale con persone che hanno attraversato la malattia mentale, spesso con esperienze di vita estreme, possa essere rappresentato, trasmettendo l’essenza di questo contatto ad altre comunità, educatori, studenti, spettatori interessati a confrontarsi con ciò che il teatro può essere, in relazione alle proprie o altrui diversità.

Cinque figure fuoriuscite da qualche zoo, forse evase da una comunità di recupero, maschere ossessionate da un subbuglio, caricature di sofferenza e inconsapevole ilarità, per dolori non sopiti, per tanti naufragi e qualche tentativo di rivolta. Cinque storie appena accennate… con pudore. Però, se non fosse per l’eccentricità del vestire, per quei segni sul viso, per l’impudenza di mettersi in scena, non si riconoscerebbe quasi più lo stigma che distingue attori e spettatori né, forse, si comprenderebbe cosa separi oggi il buonsenso dalla follia. Teatri, piazze, bar, caseggiati, parlamenti, aule di giustizia, sempre più spesso sembrano luoghi di cura. In questo mondo opulento e feroce integrati e ribelli talvolta si confondono tra loro: le nevrosi dei “sani” mal si distinguono dalle manie dei “folli”, s’ingarbugliano comportamenti e ruoli. I protagonisti di quest’opera, mettono in discussione il senso del giusto e dello sbagliato, i confini tra bene e male, tra bello e brutto, i significati di saggezza e stupidità. Nell’evocare fobie e paradossi di questi tempi, forse, le nostre figure ricorderanno simbologie di maschere più antiche, rinnovando domande e prospettive di un’esistenza nuova, capace di sconfinare le verità nella fantasia. Crollate le certezze di una civiltà in declino, forse saranno proprio i vaniloqui dei nostri acchiappa sogni a mettere in discussione il dominio del pensiero razionale, a rompere lo scetticismo di tutti noi, testimoniando la necessità di qualche nuovo avanzo d’utopia.

Alessandro Garzella, regista pisano, docente in discipline dello spettacolo, autore di numerose pubblicazioni di pedagogia teatrale, coordinatore progettuale della rete toscana Teatri delle differenze, fino al 2010 Direttore artistico Fondazione Sipario Toscana, da anni lavora sul disagio psichico. Lo spettacolo vede in scena Giulia Benetti, Francesca Mainetti, Chiara Pistoia, Anna Teotti, Alessandro Garzella con la Compagnia Animali Celesti/teatro d'arte civile, che ha ideato opere e progetti d’impegno artistico e civile al Teatro di Pisa, a Capannori, dove codirige il Cantiere delle Differenze e in Lombardia, dove ha condotto per anni una residenza presso il Teatro Stalla di una comunità terapeutica gestita dalla Fondazione Emilia Bosis di Bergamo.

Info e prenotazioni 045/8031321 – 3466319280 | www.teatroscientifico.com