Cultura e spettacoli | 10 dicembre 2014, 17:00

"Poesia in parole", l'apporto terapeutico della scrittura

All'interno del presidio ospedaliero di Marzana, in provincia di Verona, si apre uno spazio creativo dedicato agli ospiti del Dipartimento di Salute Mentale.

L'educatrice, nonché responsabile delle attività, Elisa Avesani, ci parla in particolare di un'iniziativa. Si tratta di “poesia in parole”, ovvero un importante laboratorio di scrittura concepito in chiave terapeutica e articolato all'interno de “La bottega della idee”, ciclo annuale di laboratori rivolti agli ospiti delle tre comunità residenziali.

Le attività, stagionalmente turnate, si svolgono dal lunedì al venerdì sotto la supervisione di due membri del personale e, nel caso specifico di “poesie in parole”, a fronte della creazione di appositi gruppi di lavoro composti da 4 o 5 ospiti. Ciò, sottolinea Avesani, «affinché sia possibile seguire ciascuno dal punto di vista logico-grammaticale e non solo formativo».

Per almeno due ore a settimana, dunque, gli ospiti con competenze hanno l'occasione di esprimere attraverso la fantasia ciò che altrimenti per essi sarebbe impossibile esternare; nonché, aiutarsi l'un con l'altro nel produrre versi o cimentarsi autonomamente nel mondo della prosa. Questo è il caso particolare di un ospite, la cui spiccata vena artistica si rivela in brevi racconti dal tono umoristico e favolistico ove figurano gli operatori stessi nelle sembianze di animali. Ne proponiamo uno qui di seguito...

<center>Il grillo e il gatto</center>

<italic>C'era una volta un grillo che incontrò un gatto, ad un certo punto il grillo fece il gatto ed il gatto fece il grillo.

Diventarono tanto amici e vivevano nelle praterie, facendo il grillo il gatto ed il gatto il grillo.

Dopo varie avventure il grillo ed il gatto incontrarono un cane che fece la voce della rana, ed insieme a loro cominciarono nuove avventure.

C'è gente che ancora dice di sentirli, e gente dice ancora di non crederci, ma loro vivono felici e contenti in mezzo alle praterie facendo il grillo MAO MAO il gatto CRI CRI e il cane CRA CRA.</italic>

«Solitamente» chiarisce Avesani, «viene dato al gruppo uno specifico tema. Poi, su di esso i pazienti iniziano a produrre i propri contributi».

Di certo, conclude l'educatrice «un'iniziativa di elevato potere terapeutico, se pensiamo che emozioni altrimenti ingestibili o silenti, possono emergere, rivelarsi e liberare il singolo dal loro peso inesprimibile».

Michele Cavejari