Cultura e spettacoli | 16 settembre 2013, 11:55

Studiare “abroad”

Studiare “abroad”

“Il viaggio non soltanto allarga la mente: le da forma”, disse qualche decennio fa lo scrittore Bruce Chatwin. Oggi sono soprattutto i giovani ad averlo compreso. I dati della Commissione europea lo confermano: nell’anno scolastico 2011-2012 sono stati 250 mila gli universitari ad ottenere una borsa studio per il programma Erasmus, tra i quali 23 mila circa erano studenti italiani. E anche i liceali sono in incremento, con circa quattromila studenti che dal Bel Paese sono volati all’estero per completare un anno di studio. Per tutti questi giovani intraprendenti, difficoltà culturali e linguistiche non sono limiti ma risorse.

Arianna Mosele

L’opportunità di studiare all’estero inizia già tra i banchi del liceo, grazie alle collaborazioni tra gli istituti scolastici europei. La legge italiana, secondo il Testo Unico sulla scuola del 1994, prevede che gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado abbiano la possibilità di frequentare un anno di studio all’estero, certificato e riconosciuto poi in Italia. Chiaramente vi sono alcuni punti fondamentali che devono essere affrontati: la scuola prescelta dallo studente deve essere riconosciuta dall’istituto italiano e i corsi frequentati all’estero dovranno ovviamente essere il più possibile vicini e attinenti al nostro percorso scolastico, valutazione che spetta al Consiglio di classe. Nel caso in cui il piano di studio straniero non avesse previsto lo studio di materie fondamentali per la scuola italiana, il Consiglio di classe ha la facoltà di far sostenere esami di integrazione al rientro dello studente. Con la circolare ministeriale n.181/1997 la legge italiana ha inoltre disciplinato il sistema dei crediti formativi, per ragioni di equità e parità di trattamento tra studenti. Il soggiorno ha una durata massima di dieci mesi, ossia la durata di un anno scolastico,  e tra le mete sono in crescita le richieste per Asia, India e Russia ma sicuramente mantengono la vetta gli Stati Uniti e l’Australia. Le migliori città universitarie, secondo la classifica della Qs Top University, sono Parigi, Londra, Boston e Malbourne, che si presentano come le migliori per costo della vita, considerazioni in campo lavorativo e varietà dei corsi di laurea.

Gli enti più celebri nel nostro Paese sono Wep, Ef e

Intercultura, che si dedicano all’organizzazione di viaggi studio, master nelle

più rinomate università od opportunità di stage e volontariato. Intercultura

nasce come onlus nel 1955, con lo scopo di promuovere e organizzare scambi

interculturali tra tutte le parti del mondo, dalla Cina al Sud America. Tale

organizzazione si rivolge in particolare ai ragazzi tra i 15 e i 17 anni che

decidono di trascorrere un anno scolastico all’estero, con la volontà di

imparare una nuova lingua e crescere sia culturalmente che umanamente.

Intercultura propone diversi programmi: quello classico annuale, che permette

di frequentare la scuola pubblica nel Paese ospitante; semestrale, con

l’obbligo per taluni Stati (Australia, Nuova Zelanda) dell’ospitalità

reciproca; e infine programmi trimestrali o bimestrali per coloro che

preferiscono trascorrere all’estero solo le vacanze estive. L’iter che si deve

affrontare prima di partire è ovviamente complesso: si parte dalla selezione

dei candidati, con colloqui ed analisi della carriera scolastica dello studente

interessato. I selezionati saranno inoltre preparati per questo importante

viaggio mediante incontri informativi e testimonianze di coloro che sono appena

tornati, così da non arrivare impreparati e spaesati di fronte ad eventuali difficoltà.

Il vero viaggio inizia tuttavia appena scesi dall’aereo. I volontari

dell’Associazione Intercultura selezionano attentamente le famiglie ospitanti,

le quali si propongono gratuitamente di accogliere questi giovani nelle loro

case. Sono già ventimila le famiglie in tutto il mondo che hanno aderito a tale

progetto e molte di esse dichiarano “Aspettavamo uno studente.. è arrivato un

figlio!”. 

L’organizzazione Ef International Academy, nata nel 1965, si

occupa invece sia dell’istruzione superiore che universitaria, con il fine di

preparare i giovani studenti ad affrontare un corso universitario in lingua

inglese. Le principali scuole che Ef propone sono le sedi di New York, Oxford e

la regione balneare britannica di Torbay. Anche i programmi sono molti, adatti

ad ogni fascia d’età ed esigenza. Per gli studenti tra i 14 e i 18 anni sono

previste vacanze studio, corsi di lingue da due fino a ventiquattro settimane

oppure un anno accademico all’estero. Richiamiamo per esempio il Programma

Livello Liceo nelle sedi di New York o Vancouver, con la possibilità di

trascorrere da uno a due anni nel Paese straniero. Il programma fornisce una

solida base accademica, seguendo il programma previsto dal curriculum GCSE, che

si concentra sullo studio della lingua inglese, matematica e scienze. Inoltre,

in linea con la tradizione americana, sono previste attività extrascolastiche,

come sport e teatro. E l’alloggio? L’associazione Ef si è occupata anche di

questo, predisponendo propri alloggi e campus, completi di biblioteche,

laboratori e palestre. Per gli studenti universitari, Ef propone un elenco di

programmi completi per l’apprendimento della lingua inglese in undici città

universitarie stanziate nel Nord America e in Gran Bretagna. Si può scegliere

ad esempio il Programma Pre- Master, della durata di sei o nove mesi, al fine

di ottenere i prerequisiti per entrare nelle Università di lingua inglese

specializzate nell’ambito economico, giuridico o delle scienze sociali, nelle

sedi di New York, San Francisco o Sydney.

E per coloro che la scuola l’hanno già conclusa, le opportunità all’estero sono altre. L’organizzazione Wap nasce nel 1988 con lo scopo di favorire gli scambi culturali, educativi e linguistici a livello mondiale. Oltre ai tradizionali programmi scolastici, Wap propone infatti viaggi di volontariato,  stage professionali, wildlife e progetti di costruzione. Un esempio? L’opportunità di svolgere uno stage aziendale a Parigi o di portare il proprio aiuto come volontario in Perù. Le opportunità per vedere e conoscere il mondo sono dunque molte. Quello che è necessario per partire è solo tanto entusiasmo e desiderio di scoprire ciò che ci circonda.