L'asino si sa è un animale piuttosto
testardo e questo gli è costato, nel corso dei secoli, un'ingiusta fama di
animale con scarsa intelligenza e, nell’antica Grecia, addirittura l'antitesi
dell'armonia delle sfere celesti. Ma la svolta dei “Ciuchini” non tarda ad
arrivare e se il primo a ricredersi su di essi è stato proprio il verde orco
Shrek non possiamo che arrenderci e dare una possibilità in più a loro: i
teneri asinelli.
Ad avallare
tutto ciò, e cioè che “un asino può aiutarci a stare meglio”, sono i recenti
studi tenuti sull’onoterapia: terapia pratica equestre che utilizza l’asino
come strumento terapeutico e che permette di dimostrare come, grazie a un
“complesso di tecniche di rieducazione” si possa ottenere il superamento di un
danno sensoriale, motorio, cognitivo, affettivo e comportamentale.
Una delle
prime veronesi a puntare sul mammifero in questione è Silvia Allegri, docente
di materie umanistiche, scrittrice ed educatrice professionale di onoterapia.
«Mi dedico a questa attività assistita con gli animali e rivolta a bambini,
ragazzi, anche con disabilità e adulti, da diversi anni», spiega Silvia che
svolge i propri corsi e varie attività presso il maneggio Basalovo Trekking,
con l’ausilio di asini a cavalli. «L’onoterapia è un processo di riabilitazione
che consente al paziente di relazionarsi con l’animale attraverso il contatto
utente-equino-operatore, tra loro si instaura un importante canale di contatto
corporeo attraverso cui si acquisiscono controllo e fiducia di sé. Da qui si
può lavorare per risvegliare tutti i sensi e i sentimenti. Tramite l’esperienza
si possono far uscire nuove emozioni e lasciarsi andare, proprio attraverso
“l’incontro” con l’asino. La presenza di un animale, infatti, favorisce tanti
aspetti: l’acquisizione di un senso di responsabilità, esige una presa di
coscienza dei propri obblighi, è uno stimolo valido per riacquisire un’immagine
positiva di sé e del proprio valore, è un efficace supporto alla crescita e
alla maturazione personale» precisa Silvia, che invita a visitare il suo sito (www.silviaallegri.it) per
essere aggiornati sui vari corsi attivi, non solo per gli utenti ma anche per
tutti gli operatori, insegnanti o semplici amanti degli animali desiderosi di
apprendere la tecnica professionale.
È proprio
sfruttando le caratteristiche fisiche e comportamentali dell’asino, la taglia
ridotta, morbido da toccare e carezzare, paziente, lento nei movimenti e
incline alle andature monotone e controllate che l’educatrice Allegri offre
svariati corsi e attività rivolti a tutti che vanno dal trekking di gruppo a
quello singolo, dai vari campi scuola ai percorsi di cura con l’asino. «In
principio c’è la conoscenza dell'animale, attraverso il tatto, valorizzando la
mano come strumento di comunicazione e affetto, poi esercizi in serie e giochi
che favoriscono linguaggio, responsabilità e concentrazione. Inoltre,
l’onoterapia è adatta anche a chi vuole semplicemente staccare la spina per una
settimana dalla pressione della vita in città, rilassandosi in un ambiente
piacevole. La cura antistress inizia con l'avvicinamento graduale all’animale,
la pulizia, le carezze e la preparazione alla passeggiata nei boschi.
Lentamente si passa a un livello di conoscenza reciproca che culmina nella
salita in sella. Instaurato un rapporto di fiducia, ci si abbandona sul dorso
dell'asino e si coccola piano, con movimenti leggeri su collo e schiena. In
brevissimo tempo si è pronti per fare gite, trekking, raduni, corsi e attività
di maneggio. Tutto però sempre sotto la supervisione di esperti onoterapeuti»
conclude Silvia.