Cultura e spettacoli | 12 luglio 2013, 17:27

Un Asino può aiutarci a stare meglio?

L'asino si sa è un animale piuttosto

testardo e questo gli è costato, nel corso dei secoli, un'ingiusta fama di

animale con scarsa intelligenza e, nell’antica Grecia, addirittura l'antitesi

dell'armonia delle sfere celesti. Ma la svolta dei “Ciuchini” non tarda ad

arrivare e se il primo a ricredersi su di essi è stato proprio il verde orco

Shrek non possiamo che arrenderci e dare una possibilità in più a loro: i

teneri asinelli.

Ad avallare

tutto ciò, e cioè che “un asino può aiutarci a stare meglio”, sono i recenti

studi tenuti sull’onoterapia: terapia pratica equestre che utilizza l’asino

come strumento terapeutico e che permette di dimostrare come, grazie a un

“complesso di tecniche di rieducazione” si possa ottenere il superamento di un

danno sensoriale, motorio, cognitivo, affettivo e comportamentale.

Una delle

prime veronesi a puntare sul mammifero in questione è Silvia Allegri, docente

di materie umanistiche, scrittrice ed educatrice professionale di onoterapia.

«Mi dedico a questa attività assistita con gli animali e rivolta a bambini,

ragazzi, anche con disabilità e adulti, da diversi anni», spiega Silvia che

svolge i propri corsi e varie attività presso il maneggio Basalovo Trekking,

con l’ausilio di asini a cavalli. «L’onoterapia è un processo di riabilitazione

che consente al paziente di relazionarsi con l’animale attraverso il contatto

utente-equino-operatore, tra loro si instaura un importante canale di contatto

corporeo attraverso cui si acquisiscono controllo e fiducia di sé. Da qui si

può lavorare per risvegliare tutti i sensi e i sentimenti. Tramite l’esperienza

si possono far uscire nuove emozioni e lasciarsi andare, proprio attraverso

“l’incontro” con l’asino. La presenza di un animale, infatti, favorisce tanti

aspetti: l’acquisizione di un senso di responsabilità, esige una presa di

coscienza dei propri obblighi, è uno stimolo valido per riacquisire un’immagine

positiva di sé e del proprio valore, è un efficace supporto alla crescita e

alla maturazione personale» precisa Silvia, che invita a visitare il suo sito (www.silviaallegri.it) per

essere aggiornati sui vari corsi attivi, non solo per gli utenti ma anche per

tutti gli operatori, insegnanti o semplici amanti degli animali desiderosi di

apprendere la tecnica professionale.

È proprio

sfruttando le caratteristiche fisiche e comportamentali dell’asino, la taglia

ridotta, morbido da toccare e carezzare, paziente, lento nei movimenti e

incline alle andature monotone e controllate che l’educatrice Allegri offre

svariati corsi e attività rivolti a tutti che vanno dal trekking di gruppo a

quello singolo, dai vari campi scuola ai percorsi di cura con l’asino. «In

principio c’è la conoscenza dell'animale, attraverso il tatto, valorizzando la

mano come strumento di comunicazione e affetto, poi esercizi in serie e giochi

che favoriscono linguaggio, responsabilità e concentrazione. Inoltre,

l’onoterapia è adatta anche a chi vuole semplicemente staccare la spina per una

settimana dalla pressione della vita in città, rilassandosi in un ambiente

piacevole. La cura antistress inizia con l'avvicinamento graduale all’animale,

la pulizia, le carezze e la preparazione alla passeggiata nei boschi.

Lentamente si passa a un livello di conoscenza reciproca che culmina nella

salita in sella. Instaurato un rapporto di fiducia, ci si abbandona sul dorso

dell'asino e si coccola piano, con movimenti leggeri su collo e schiena. In

brevissimo tempo si è pronti per fare gite, trekking, raduni, corsi e attività

di maneggio. Tutto però sempre sotto la supervisione di esperti onoterapeuti»

conclude Silvia.