Cultura e spettacoli | 27 giugno 2019, 18:04

Una singolare “Tempesta” di Shakespeare al Teatro Romano

Una singolare “Tempesta” di Shakespeare al Teatro Romano

Al Teatro Romano arriva ‘La Tempesta’. Il 28 e 29 giugno prende il via, con uno dei principali capolavori shakespeariani, la sezione dedicata alla prosa della 71ᵃ edizione dell’Estate Teatrale Veronese. Sul palco, sotto la regia di Luca De Fusco, Eros Pagni, per la prima volta nel ruolo di Prospero, e Gaia Aprea nel doppio ruolo di Calibano e Ariel.

Con loro, gli attori Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione, Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra e Enzo Turrin. Entrambe le serate avranno inizio alle ore 21.15.

Lo spettacolo, produzione del Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale con Fondazione Campania dei Festival–Napoli Teatro Festival Italia 2019 e Teatro Nazionale di Genova, è stato presentato questa mattina in municipio. Lo hanno introdotto l’assessore alla Cultura Francesca Briani insieme al direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Gianpaolo Savorelli. Presenti poi Eros Pagni e Gaia Aprea, con tutta la compagnia.

«Dopo il tutto esaurito registrato con il debutto a Pompei – sottolinea l’assessore Briani –, ‘La Tempesta’ arriva a Verona. Un grande dramma shakespeariano che apre una sezione prosa dell’Estate Teatrale Veronese di alto livello culturale. Ci saranno testi ed attori che rappresentano alcune delle migliori produzioni italiane di questo momento».

Se pur davanti ad una versione lontana dalla tradizione, singolare in ogni aspetto, il pubblico ha apprezzato questa edizione dell’opera shakespeariana. L’isola di Prospero è un’immensa biblioteca e Prospero un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione. Un luogo che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un’isola che non c’è. Tutto si trova nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano che in questa edizione diventano una sorta di Jekyll e Hyde. Il regista sceglie infatti la chiave di lettura fornita da Renè Girard nel saggio "Shakespeare. Il teatro dell’invidia", dove il protagonista del dramma è visto come un artista e tutto ciò che succede, succede nella sua mente.

«Dopo aver pensato questo personaggio di grande cultura, di grande capacità immaginativa e che mi figuro da sempre immerso nei suoi libri - spiega il regista Luca De Fusco - mi sono reso conto che il mio Prospero altri non era che mio padre. Renato De Fusco, emerito storico dell’architettura, dal chiuso della sua biblioteca, ha raccontato edifici in gran parte dei quali non è mai stato. Edifici, però, che ha avuto la capacità visionaria d’immaginare. È per questo che gli dedico questa mia regia, in occasione dei suoi novant’anni».

Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta mentre Il disegno luci di Gigi Saccomandi. Le musiche originali sono di Ran Bagno, le coreografie, invece, di Emio Greco e Pieter C. Scholten. Installazioni video a cura di Alessandro Papa.