Cultura e spettacoli | 30 novembre 2015, 10:42

Dalle auto da rally alla promozione del territorio

La manifestazione di regolarità sport curata dal Rally Club Valpantena ha registrato anche quest'anno l'affetto e il calore di pubblico e piloti con 220 partenti. Ecco il perché del successo di un evento che crea indotto su tutto il territorio e che aumenta, di anno in anno, anche l'affetto internazionale.

Anche quest'anno il Revival Rally Club Valpantena, manifestazione di regolarità sport organizzata dall'omonimo club, è tornato a registrare oltre 200 equipaggi iscritti (220) confermandosi manifestazione numero in Italia nella regolarità sport.

Iniziato nel 2003, per festeggiare i primi vent'anni del rally club più longevo d'Italia con sede a Rosaro (Grezzana), il Revival Rally Club Valpantena in pochi anni ha raccolto i più alti riconoscimenti nazionali e internazionali come una fra le più ambite manifestazioni dai praticanti della specialità. Sulle strade della valle sono arrivati mostri sacri del calibro di Sandro Munari, Walter Rohl, Gianfranco Cunico, Miki Biasion, Fulvio Bacchelli, Mauro Pregliasco e Vanni Tacchini, “Lucky” a bordo delle vetture che li hanno visti protagonisti negli anni d'oro della specialità.

«È difficile anche per noi spiegare il successo e l'affetto verso questa manifestazione» ha detto il presidente del comitato organizzatore “Bob” Brunelli. «Quando abbiamo iniziato questa avventura la regolarità sport era una specialità appena nata, non molti la conoscevano. Tutto è nato da una passione comune tra noi organizzatori e tra chi questa gara la corre o la viene a vedere. Il Revival Valpantena è diventata una festa, un momento di aggregazione dove appassionati dentro e fuori dagli abitacoli si ritrovano per condividere la sana e autentica passione per l'automobilismo vero: quello senza computer, senza elettronica e con un pizzico di nostalgia».

Durante la due giorni, quest'anno in scena dal 12 al 14 novembre, tutto il territorio della Valpantena si muove intorno alla manifestazione: strutture ricettive, piccole botteghe di paese, officine. Un modo concreto per aiutare l'indotto locale anche a fare promozione. «È già successo più volte» ha concluso Brunelli, «che concorrenti stranieri abbiano poi prenotato le loro vacanze di Natale o di Pasqua qui sul nostro territorio». Come a dire che anche da una manifestazione di auto possono nascere interessanti sinergie.