Cultura e spettacoli | 17 marzo 2011, 18:00

Italia! Italia! I canti che hanno fatto i 150 anni di storia nazionale

Sabato 19 marzo, alle ore 21: Italia! Italia! <italic>I canti che hanno fatto i centocinquanta anni di storia d'Italia in un canto-racconto dello stivale dei cinque mari</italic>. Di e con Bepi de Marzi e Alessandro Anderloni in scena con Thomas Sinigaglia, il Coro la Falìa e i grammofoni di Lino Battista.

«Viva Verdi!» gridavano a metà Ottocento i patrioti. V.E.R.D.I.: Vittorio Emanuele Re d’Italia. Ma il maestro di Busseto, nel silenzio di Sant’Agata, avrebbe scritto lettere malinconiche sull’Italia che già tradiva gli ideali risorgimentali. Parte da Verdi il canto-racconto che Bepi De Marzi e Alessandro Anderloni conducono sabato 19 marzo alle ore 21 al Teatro Stimate di Verona con Italia! Italia!, spettacolo che inaugura la terza edizione de <italic>Il cielo sopra Verona</italic>, la rassegna organizzata da Le Falìe, Àissa Màissa con il sostegno della concessionaria Automotor di Verona.

«Non canteremo il Va pensiero – anticipa De Marzi – perché nessuno strumentalizzi questo che è il lamento dei deportati ebrei in terra straniera, scritto da Verdi con inequivocabile intento patriottico. Intoneremo il salmo 136 nella versione poetica di padre David Maria Turoldo. Sarà un inizio di riflessione per una serata solenne e festosa che ripercorrerà centocinquanta anni di storia attraverso i canti che hanno fatto l’Italia. E ci chiederemo: oggi, cosa canta l’Italia? Ci sarà ancora, l'Italia?».

De Marzi, da decenni studioso e ricercatore dell’autentico canto popolare, instancabile divulgatore della tradizione canora italiana, teatralizzerà con Anderloni la narrazione dei canti di guerra, di quelli intonati sul lavoro, degli struggenti canti dell’emigrazione. Ma ci sarà spazio anche per il canto in chiesa, prima del Concilio, fino a Modugno, al Quartetto Cetra, a Celentano. E non mancherà un omaggio a Nilla Pizzi.

Sul palcoscenico del Teatro Stimate ci saranno le voci del coro La Falìa di Velo accompagnate dalla fisarmonica di Thomas Sinigaglia. Si potranno ascoltare i preziosi rulli di cera e i dischi di vinile con i fonografi e i grammofoni della straordinaria collezione di Lino Battista: «Ascoltare l’Inno di Mameli o l’inno del Fascismo, Giovinezza, nelle incisioni d’epoca emoziona e impressiona allo stesso tempo. Ci sarà anche una versione dell’inno di Mameli incisa a Tripoli. Una rarità» rivela.

In un viaggio musicale, che alterna il racconto al canto, si parte da quel Verdi romantico, idealista e utopista La Grande Guerra con gli struggenti canti di trincea e il Ventennio Fascista, quando di Giovinezza si cantavano fantasiose parodie. Mascagni che si veste da balilla con il fuciletto tra le braccia per accontentare il duce e le sue Corporazioni. La radio diffondeva Maramao perché sei morto? e Pippo non lo sa del Trio Lescano, e Giuseppe Lugo intonava La mia canzone al vento.

«Le voci de La Falìa – sottolinea Anderloni – daranno voce a quelle “arie” che fanno parte del patrimonio di ogni italiano. Soprattutto l’Italia unita dalla radio e poi dalla televisione. Ritroveremo il Trio Lescano e il Quartetto Cetra. Senza dimenticare gli alpini e la grande diffusione che ebbero i canti ispirati alla Seconda Guerra Mondiale. La fisarmonica di Thomas Sinigaglia dialogherà con le voci. A volte saranno gli originali a uscire dalle “macchine parlanti” di Lino Battista».

I biglietti per gli spettacoli si possono acquistare nei punti prevendita del circuito Greenticket o online su <link='http://www.greenticket.it' class='_blank'>www.greenticket.it</link>. Alla biglietteria de Le Falìe (presso la Sala dei Centomila di Velo) nei venerdì delle rassegna I Filò dei Centomila (nei giorni 11, 18 e 25 marzo) dalle ore 20 alle 22. Info su <link='http://www.lefalie.it ' class='_blank'>www.lefalie.it </link>o <link='http://www.aissamaissa.it' class='_blank'>www.aissamaissa.it</link>; e mail <mail='mailto:lefalie@lefalie.it '>lefalie@lefalie.it </mail>o <mail='mailto:info@aissamaissa.it'>info@aissamaissa.it</mail>; telefono 347.7137233 e 045.8000878.

Marta Bicego

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