Cultura e spettacoli | 08 marzo 2011, 17:00

Meo de la Coà fanno registrare il pienone 4 sere su 4

Il carnevale di Grezzana non poteva mancare il quadruplo appuntamento con la compagnia instabile "I Meo de la Coà" che, come da tradizione, hanno portato al Teatro Valpantena di Grezzana la commedia dialettale inedita 2011, per la gioia di grandi e piccini. Nonostante siano state predisposte quattro repliche (sabato 5, domenica 6 due volte e ieri martedì 8) il successo è stato strepitoso, con il teatro gremito in tutte e quattro le rappresentazioni. «Non possiamo fare altro che ringraziare tutti i partecipanti» ripeteva ieri sera il regista Dario Mosconi «e penseremo per il prossimo anno di iniziare già dal venerdì».

La commedia presentata, El Bao, scritta da Silveria Gonzato Passarelli e riadattata dalla compagnia, affrontava in due atti dal ritmo incalzante e con toni scanzonati la percezione delle malattie soprattutto negli anziani, spesso schiavi delle notizie dei giornali che, siamo i primi a dirlo anche noi che dell'informazione ne facciamo una missione, troppe volte la "sparano grossa" creando problemi e danni dove di per sè non ce n'era bisogno.

Novità nella novità lo svecchiamento della compagnia, che annoverava sulla scena anche alcune nuove leve. Oltre ad Anthony Rubello, già sul palco lo scorso anno, si sono aggiunti Anna Girardi, Giulia Negrello e Mattia Negrello.

Un successo a tratti annunciato ma a tratti, come sempre, inatteso e rinfrancante, che va ben sperare per il teatro della vallata e in particolare per la commedia dialettale. Lo stesso Mosconi, nell'epilogo della commedia, ha ricordato che anche nel 2011 andrà in scena la rassegna teatrale <italic>Teatrando il Venerdì</italic>, che ha riscosso un buon successo di pubblico nei mesi passati di fine estate.

I Meo de la Coà, saranno ora in scena al teatro di Pescantina il 19 marzo, invitati per portare in scena la stessa commedia che, come recita il motto sul depliant ufficiale: "Le nostre paure e le nostre ansie sono spesso provocate da cose che non conosciamo o che non riusciamo a capire".

Matteo Bellamoli