Cultura e spettacoli | 02 luglio 2020, 15:16

Sotto i nostri piedi e sotto i nostri occhi

Sotto i nostri piedi e sotto i nostri occhi

La riscoperta della villa romana di Negrar è l’ultimo grande evento archeologico del territorio veronese che ha avuto un’eco anche sui media internazionali (CNN, BBC e Le Figaro, tanto per citarne alcuni). Gli aggettivi non si sono sprecati: superba, magnifica, sublime, splendida, impressionante. Ciò che rende ancora più suggestivo il ritrovamento è che è avvenuto scavando sotto a dei filari di vigneti della Valpolicella, uno dei territori più famosi per la produzione di vino. Un connubio che si è rivelato fin da subito vincente e che potrebbe favorire l’interesse non solo di studiosi, ma anche di appassionati o di semplici curiosi. Una valorizzazione del sito archeologico porterebbe i turisti a sperimentare nuovi percorsi di visita incoraggiando soggiorni prolungati e diversificati. L’interesse per l’antico, che trova il suo centro focale nell’arena e nel complesso del teatro romano con annesso museo, conoscerebbe nuovi sbocchi e interessanti stimoli culturali. 

LA TECNOLOGIA CHE SVELA (ALTRA) BELLEZZA

Chi è attirato dall’arte e dalla storia della città non può prescindere dal tessuto connettivo formato da luoghi più nascosti ma altrettanto significativi. Penso agli Scavi Scaligeri, alla villa di piazza Nogara, alla porta di via Leoni, come al criptoportico di corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega. Queste ultime due gestite dall’associazione Archeonaute onlus che propone visite guidate e approcci didattici per promuoverne la conoscenza. È solo dalla metà di giugno che è possibile ammirare di nuovo la splendida villa periurbana della Valdonega, residenza estiva di facoltosi romani del I secolo d.C. Di notevole interesse gli affreschi raffiguranti flora e fauna locale: una fotografia della natura di duemila anni fa ancora ben conservata. I giorni di apertura sono il martedì e la domenica dalle 16 alle 20, ma è consigliabile prenotare per poter apprezzare al meglio la visita con la guida di un’esperta archeologa (e-mail archeonaute@gmail.com). Tra le iniziative vi è anche la fruizione del sito tramite la realtà aumentata. Un progetto, questo, finanziato da Cariverona e realizzato con il supporto tecnico di Arc-Team srl. Tramite un tablet ci si può spostare osservando la villa in 3d come se si fosse al suo interno. Una riscoperta diversa che passa, questa, attraverso la tecnologia.