| 14 febbraio 2020, 17:37

Perché si festeggia San Valentino?

Fortemente commercializzata, soprattutto negli ultimi anni, San Valentino è oramai la festa di rose rosse e scatole di cioccolatini. Ma perché il 14 febbraio, in ogni parte del mondo, si festeggia la giornata degli innamorati?

La storia di San Valentino ha radici lontane, in una delle feste più sfrenate e trasgressive dell'antica Roma. Parliamo dei Lupercalia, festa pagana dedicata al dio della fertilità Luperco. Un festeggiare l’amore particolarmente discinto che avveniva, secondo le fonti, intorno alla metà di febbraio.

Nel 496, l’allora papa Gelasio I, decise, come avveniva frequentemente al tempo, di cristianizzare una festa pagana romana: venne così istituita la festa di San Valentino, santo e martire cristiano che diventò il patrono delle coppie di innamorati.

CHI ERA SAN VALENTINO?

Sull'identità del santo protettore degli innamorati sono i dubbi a fare da padroni. Sono più d’uno, nella storia, i santi di nome Valentino: oltre al fatto che furono tutti martiri, sul loro conto si san ben poco. Il più famoso, morto decapitato a Roma il 14 febbraio del 274, sembra sia stato il primo a unire una cristiana e un pagano in matrimonio.  

CELEBRAZIONE MODERNA

Si deve riconoscere al poeta inglese Geoffrey Chaucer il merito di aver consacrato, nel basso Medioevo, San Valentino come santo patrono degli innamorati. Chaucer, alla fine del XIV secolo nei suoi Canterbury Tales (Racconti di Canterbury), scrisse un poema in cui recuperava la figura del santo associandolo a quella di Cupido e trasformandolo nel santo dell’amore cortese che si stava diffondendo in quegli anni.

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