L’ACQUA SCELTA E MAI ABBANDONATA
Stefano Raimondi, classe 1998 di Soave, inizia a nuotare da piccolo, quando ancora frequenta la scuola elementare. Nel giugno del 2013 entra nella Nazionale Giovanile ma un incidente nell’agosto dello stesso anno, che compromette la gamba sinistra con lesioni permanenti, sembra interrompere la carriera agonistica. A spalancarsi, invece, sono le porte della Nazionale Paralimpica Italiana e i risultati non si fanno attendere: è oro agli Europei di Dublino del ‘18, poi ai Mondiali di Londra, agli Europei di Funchal e alle Paralimpiadi di Tokyo, dove Raimondi conquista 7 medaglie. Una storia intensa di rinascita ma anche una bellissima storia di sport, che si conferma la miglior medicina per il corpo e per l’anima.
«Da quando ho provato il nuoto per la prima volta, alle elementari, non mi sono mai stancato. Il nuoto è principalmente uno sport di singolo e in generale, fatta eccezione per la staffetta, quando disputi una gara tutto dipende da te. Certo, si è affiancati da un allenatore, ma il risultato viene dalla tua voglia di vincere. È una sfida costante con se stessi, che l’acqua permette di affrontare». Dopo l’incidente Raimondi non voleva più rientrare in acqua, ma è stato spinto a farlo dai genitori. «Mia mamma mi disse che avrei potuto smettere con il nuoto solo quando avessi raggiunto nuovamente il livello pre-incidente» ci racconta. Un anno dopo, nel 2014, è sul terzo gradino del podio ai Campionati giovanili e da lì non si è mai fermato. All’acqua devo il suo recupero: lo sport è stato la miglior cura riabilitativa e ha permesso a Raimondi di tornare a camminare. «Da quando ho iniziato a nuotare sono sempre riuscito a qualificarmi e ad andare a medaglia nelle competizioni giovanili - racconta Raimondi -. Un anno dopo l’incidente sono riuscito a salire sul podio e da lì ho mantenuto un piazzamento tra i primi cinque in Italia, in ambito giovanile, nonostante il deficit alla gamba. La Nazionale assoluta però era difficile da raggiungere: gli altri atleti erano più veloci di me di almeno 2 secondi».
La possibilità di entrare nella Nazionale Paralimpica arriva nel 2017, quando Marcello Rigamonti (attuale allenatore di Raimondi nella Verona Swimming Team, ndr) lo vede a Verona durante un collegiale regionale della FIN Veneto. Passate le visite necessarie, Raimondi è partito subito per i Giochi del Mediterraneo, nel luglio 2018 a Tarragona, dove ha conquistato l’oro nei 100 stile libero, primo italiano a riuscire nell’impresa. Sempre nel 2018 arriva la grande prestazione agli Europei di Dublino, dove Raimondi vince tre medaglie d’oro: nei 100 rana e nelle staffette 4×100 stile libero e 4×100 mista; ho guadagnato il secondo posto nei 100 dorso e 100 stile, bronzo nei 100 farfalla, 400 stile e 50 stile. Il successo arriva anche ai Mondiali di Londra nel 2019 e agli Europei di Funchal nel maggio 2021, con medaglie d’oro nella rana e nello stile libero. I 100 rana si confermano lo stile preferito del campione, «con i quali ho sempre vinto l’oro, l’ultimo alle Paralimpiadi di Tokyo di quest’anno» aggiunge. «Uno stile, però, che non nuoto molto durante l’anno, ma in cui vado forte solamente nelle fasi di scarico. A rana farò una gara all’anno, forse due. È lo stile delle grandi occasioni, per il resto del tempo mi concentro sugli altri stili».