Per il terzo anno consecutivo è la coppia Bogoni-Pillan a scalare il podio del concorso nazionale di madonnari di Grazie (in provincia di Mantova). Secondo classificato è il pugliese Mino di Summa. Una vittoria, quella di Federico, con cui la giuria ha voluto premiare «un’opera semplice, chiara, leggibile, che tocca il cuore» ha dichiarato il presidente Peter Assmann, che ha aggiunto: «Stupisce per la tecnica, la composizione e l’iconografia interessante». Con “San Paolo di Tebe, il primo eremita”, Federico si è aggiudicato non solo la medaglia d’oro e l’incarico di realizzare il bozzetto del prossimo manifesto, ma anche un premio di 1500 euro. «Non me lo aspettavo» sono le prime parole pronunciate dopo la vittoria e una nottata passata a disegnare, chino, sull'asfalto.
Gessetti colorati e un solo bozzetto appena schizzato a matita. Non sono serviti altri strumenti, poiché gli altri li aveva già: manualità, creatività ed una enorme capacità artistica per riuscire a realizzare un’opera d’arte. Come lui stesso ha dichiarato, «l’eremita rappresenta me stesso, poiché io sono un po' come lui. Mi piace il silenzio e la tranquillità». E così a quell’uomo con barba e capelli grigi è stato dato un nome che ricorda il primo eremita della storia: San Paolo di Tebe. Seduto a terra, sulla riva di un fiume, tiene in mano uno stelo e con esso guarda assorto davanti a sé. Sembra una fotografia del tempo che si è fermato, ma è solo un madonnaro. In effetti stupisce per la resa prospettica, la profondità, la capacità di inserire luci e ombre nei punti giusti. Ma quanto tempo prima ci si prepara? «Solo un mese», ha ammesso insieme alla moglie, Michela Bogoni, arrivata terza. Lei è da ventinove anni che partecipa al concorso, lui da venti. Entrambi vivono della loro arte in quel di Monteforte d’Alpone insieme alle due figlie, Stella e Celeste, anche loro inclini all'attività artistica.
I partecipanti al concorso della 594esima
antichissima fiera delle Grazie erano 150. Escludendo i mantovani, il gruppo più
numeroso proveniva dalla provincia di Verona (Negrar, Castel d’Azzano, Cerea,
Castelnuovo del Garda, San Pietro in Cariano e Verona) con undici artisti,
seguito da Brescia con dieci. Ma vi erano concorrenti arrivati da tutta Italia
e una ventina dall’estero. Otto sono messicani, tre tedeschi e poi uno solo per
ogni altro Paese: Romania, Francia, Belgio, Olanda, Usa, Giappone, Argentina e
Spagna. Oltre alle tre categorie principali (madonnari semplici, qualificati e
maestri), la giuria ha assegnato anche premi “speciali” (Rotary, Parco del
Mincio, Creatività, Santuario Madonna delle Grazie, Giuria popolare e, quest’anno,
anche Palazzo Ducale) e premi alle opere segnalate. Solo in quest’ultima hanno
vinto altri due veronesi: Stefania Frigo di Negrar e Francesca Schiavon di
Quinzano. Erano migliaia i turisti che durante le due giornate del 14 e del 15
agosto hanno affollato il sagrato del santuario per ammirare i madonnari al
lavoro e catturare, in un’istantanea, quell’attimo sfuggente. Ora le opere sono
ancora visibili, ma solo fino a quando non saranno cancellate dalla prima
pioggia. La fiera, invece, continuerà fino a domenica 18 agosto.