Storie di persone | 09 novembre 2021, 09:28

Jacopo Grobberio, sogni che sfrecciano su quattro ruote

Jacopo Grobberio, sogni che sfrecciano su quattro ruote

Corre a bordo di una Peugeot 106 bianca e negli ultimi mesi sta facendo sognare un po' tutti. Jacopo Grobberio, venticinquenne di Quinto, è salito sul primo gradino del podio nella classe Prod S 1400 nell'ultima Trento-Bondone e nella gara Slalom di Bolca, i primi di ottobre, ottenendo il terzo titolo Triveneto Slalom. A fianco di Jacopo, il padre Giuliano e il pilota veronese Enrico Zandonà.

 

Aveva solo sette anni, ma non c'era niente di più bello che vedere le auto sfrecciare al Rally Due Valli. Di notte, l'adrenalina di Jacopo cominciava a crescere quando quel suono sordo e ruggente dei motori si avvicinava e poi ancora di più quando i piloti si esibivano nei loro estri sui tornanti delle colline veronesi. Lui già sapeva che sarebbe diventato come loro. Un sogno che oggi si sta realizzando a colpi di primi posti e record inaspettati, insieme alla scuderia Funny Team e al compaesano Enrico Zandonà, vincitore del Trofeo Veneto Trentino+. «Con Enrico analizziamo le nostre prestazioni e il tracciato, cerchiamo di capire come si può fare meglio», racconta.

«Enrico l'ho conosciuto al mio esordio nello slalom. Era il 3 giugno 2018 e correvo per la prima volta. Quel giorno mi sono trovato a vincere la gara slalom Romagnano-Azzago. È stato incredibile». La sua 106 la descrive come «leggera e ben bilanciata», anche grazie ai continui ritocchi effettuati a fianco del papà. Nell'ultimo anno Jacopo ha cominciato a vedere i risultati del suo impegno. «Dopo un po' di problemi durante le prime gara dell'anno, il 4 luglio sono riuscito ad abbassare il mio tempo di qualche secondo alla Trento-Bondone, ottenendo il record nella classe».

Questa, ci spiega, è la vittoria più importante fino ad ora, perché i buoni risultati conquistati negli ultimi mesi hanno alle spalle tanto impegno e dedizione.

Oltre all'abilità del pilota, qui trova un buon margine anche il setup dell'auto. «Le intuizioni per i miglioramenti all'auto sono fondamentali e spesso arrivano da mio papà». Tanto che ai primi di ottobre si cimenta nello slalom di Bolca, e porta a casa un'altra vittoria, strappando secondi in ogni manche. «Nella seconda manche sono arrivato con mezzo secondo in meno rispetto alle mie prestazioni del 2019. Poi, nella terza manche ho spinto ancora di più e ho tolto due secondi». Un lasso di tempo che potrebbe sembrare poco rilevante, ma che nella logica delle corse si rivela un'infinità.

Pur sulle ali dell'entusiasmo, ora è tempo di guardare alla prossima stagione, in partenza dopo l'inverno. Jacopo continuerà a gareggiare nello slalom, puntando al titolo Triveneto, ma una certa curiosità, ci confessa, sta nascendo per la categoria dei prototipi, complice anche la vicinanza all'altro pilota veronese del team, appunto, Enrico Zandonà.

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