Storie di persone | 03 novembre 2021, 10:03

Jebv, lo sguardo sempre al prossimo passo

Jebv, lo sguardo sempre al prossimo passo

Formazione, incontri con le aziende e occasioni di relazione. Questo è stato il Jeiom, l’incontro nazionale delle junior enterprise che quest’anno si è tenuto a Verona e ha coinvolto aziende del territorio e di livello nazionale. A organizzarlo è stata Jebv: per studenti e studentesse dell’Università di Verona – e non solo – significa calare nella pratica le competenze imparate a lezione per avvicinarsi con consapevolezza al mondo del lavoro. Da circa un anno, a guidare Jebv è la presidente Hoda Ghassabian, 25enne di Verona.

Sta per scadere il mandato da presidente di Jebv, ma fin dalle elementari non sono mancate le esperienze “extrascolastiche”. Chitarra al conservatorio, pallavolo, lingue. Cosa ti spinge a metterti in gioco?

Già dai tempi delle elementari cercavo di cogliere tutte le opportunità. Al liceo Galilei ho fatto la rappresentante di classe, perché ho sempre pensato che se c’è qualcosa da risolvere e posso farlo, lo faccio, senza timori. Ho giocato a pallavolo, ma da qualche anno faccio l’arbitro. È bello vedere la partita da una prospettiva diversa.

All’università studi Giurisprudenza, come sei arrivata a Jebv?

Sono tornata dall’Erasmus a Porto appena prima del lockdown. Con le lezioni a distanza, mi sono accorta di avere più tempo a disposizione, e mi sono candidata per entrare in Jebv. Ho iniziato il mio percorso nell’area legale, dove ho potuto per esempio mettere in pratica la scrittura di un contratto. Quando si è aperta la possibilità di candidarmi all’executive board l’ho fatto.

Il motto del vostro mandato è “The next step forward”, sempre pronti a fare un passo in avanti.

Il nostro obiettivo era far crescere Jebv senza rompere con il passato, un passo alla volta. Ci siamo concentrati sulla formazione per i nostri associati e sulla costruzione di un approccio professionale, indispensabile per confrontarci con le aziende a cui offriamo i nostri servizi. Uno studente già preparato sulle competenze e sulle soft skill riuscirà a fare il salto nel mondo del lavoro con più consapevolezza.

Quali difficoltà hai incontrato?

Non le definisco difficoltà, per me sono sfide. Al punto di svolta puoi decidere se tornare nella tua zona di comfort oppure fare il passo in avanti che ti fa crescere.

Cosa hai imparato con Jebv?

Ho affinato le mie capacità, grazie al ruolo di responsabilità. Devi essere d’esempio. Siamo studenti, ma abbiamo la mentalità delle persone che vogliono cambiare il mondo, creare un impatto.

Il tuo nome, infatti, significa proprio “guida”.

Ho sposato il significato del mio nome, come persona che ha voglia di fare e anche farsi portavoce. Sono fiera delle mie origini iraniane: fa parte della mia identità. Avere contatti con diverse culture è arricchente.

Il prossimo passo in avanti?

Ho molte ambizioni e visioni, poi dipende da cosa la vita presenterà. Per ora vorrei diventare avvocata, ma conoscendomi non resterò mai ferma. Sono interessata ai temi del diritto dello spazio.

Un tema in grande crescita, con i viaggi spaziali ormai privatizzati.

Lo spazio è una mia passione da sempre, ma la possibilità di conciliare questo interesse con l’ambito legale è una scoperta recente. Ho sempre puntato a lavorare in un campo internazionale: lo spazio non è più il futuro, e nulla è più internazionale dello spazio. Si va oltre tutto, oltre i confini.