Storie di persone | 27 dicembre 2021, 11:55

La Grande Guerra del Salento, il nuovo film di Marco Pollini

La Grande Guerra del Salento, il nuovo film di Marco Pollini

Qual è il tuo background artistico?

Ho iniziato nel 1999 aprendo una casa discografica, per anni abbiamo prodotto tante canzoni e abbiamo lavorato tanto nel settore. Con l’avvento delle nuove piattaforme e con la crisi del disco siamo passati ai videoclip e poi al cinema. Sono stati anni di battaglie perché l’ambito artistico è un luogo dove è difficile sopravvivere. Ho voglia però di reinventarmi ogni giorno, quindi siamo passati al cinema in maniera positiva e ottimista, con il mio primo film – Le badanti – uscito nel 2015, a cui poi sono seguiti tanti progetti.

Ultimamente sei uscito anche con un libro, L’oratore: di cosa parla?

L’oratore è una storia di riscatto, quello che si definisce un romanzo di formazione. Racconta la storia difficile di Felice, un ragazzo che riesce però a inventarsi dei lavori attraverso l’arte. Vivrà dei drammi anche per colpa della camorra, ma riuscirà a reinventarsi anche in questo caso, come oratore dei funerali. Questa storia deriva forse da un lutto che ho subito, dal periodo del Covid. Mi piaceva però l’idea che nel funerale, l’ultimo atto pubblico di una persona, fosse presente una persona specializzata in orazione, per omaggiare anche la persona defunta.

Questo libro potrebbe diventare anche un film, no?

Il sogno è questo. Vorrei girarlo a Napoli, ma è sempre molto difficile assemblare le cose, ma spero di riuscirci.

Parliamo ora de La grande guerra del Salento, il tuo nuovo film.

Siamo stati in Salento quest’estate, abbiamo vinto un bando che ci ha permesso di realizzare questo film. Si tratta di una storia vera, della morte di un ragazzo durante uno scontro dopo una partita di calcio. Abbiamo ricreato le ambientazioni del 1948 e abbiamo ricreato le stesse atmosfere. C’è Marco Leonardi nel cast, coprotagonista di Nuovo cinema paradisi, Pino Ammendola, Paolo De Vita e molti emergenti pugliesi. Il film uscirà tra marzo-aprile, siamo quasi pronti ormai.

Come si riesce a conciliare queste storie così lontane da noi?

Le difficoltà più grandi sono trovare posti e location che permettano la ricostruzione dell’evento. Molte zone della Puglia sono rimaste rurali, quindi siamo riusciti a rimanere fedeli al contesto storico originale.