Storie di persone | 23 aprile 2021, 16:59

Nasce a Verona il Museo della Lirica

Nasce a Verona il Museo della Lirica

Un museo dedicato alla lirica e ai protagonisti veronesi che l’hanno resa celebre. A Verona è nato il L.O.V.E. Museum (Lyric of Verona Experience) per volontà della famiglia Chiantera e la disponibilità di Cerea Banca che ha messo a disposizione gratuitamente il piano nobile di Palazzo Orti Manara. 

La collezione privata conta circa settecento grammofoni ancora funzionanti oltre ad arredi di scena di vari teatri del mondo tra cui il Metropolitan di New York, il San Carlo di Napoli e il Politeama di Lecce. Non mancano foto private, dischi in vinile autografati, abiti di scena, gioielli, inseriti in un percorso espositivo diviso in sezioni in cui ognuna racconta un artista: Giovanni Zenatello, Beniamino Gigli, Nino Ederle, solo per citarne alcuni.

«Il museo è gestito dall’associazione Museo della Radio – dichiara il presidente Francesco Chiantera -, sarà curato e totalmente gestito dal fondatore storico, mio padre Alberto, e sarà un museo vivo in sinergia con eventi live. Il pezzo più importante è la poltrona personale di Giovanni Zenatello da dove leggeva e scriveva i telegrammi e si rapportava con i tenori veronesi che erano famosi non a Verona ma al Metropolitan di New York: Nino Martini e Nino Ederle».

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Una collezione che nasce da una passione, come rivela Alberto Chiantera: «Ho seguito le orme di papà, indipendentemente dal fatto che a me la musica piaceva. Però acquistando questi grammofoni sei anche costretto ad acquistare i dischi, allora mi sono appassionato di più ai tenori, ai soprani e alle arie. Mi sono imbattuto in questo genere musicale che mi affascina moltissimo ed è stata l’occasione per presentare il Museo dell’Opera».

Gli abiti e tutti gli altri oggetti sono stati donati dalle famiglie degli artisti andando così ad incrementare la ricca collezione di cui è esposto solo un quinto. Ma l’idea è di sviluppare il percorso espositivo anche nelle altre sale adiacenti. Non resta che aspettare di poterlo finalmente visitare.