Storie di persone | 05 ottobre 2022, 16:46

Palazzo Maffei - Casa Museo raccontato da Vanessa Carlon

Palazzo Maffei - Casa Museo raccontato da Vanessa Carlon

Si confonde nella maestosità di piazza Erbe eppure, in qualche modo, Palazzo Maffei riesce a spiccare sulle bellezze che lo circondano. Un gioiello architettonico che dal 2020 ospita la Casa Museo, composta dalla collezione artistica della famiglia Carlon. Un'intuizione, quella di aprire una mostra permanente all'interno del palazzo, nata da Luigi Carlon, presidente della Casa Museo, che è riuscito a regalare alla città uno spazio nuovo e interessante dove ammirare pezzi unici. A parlarcene, durante la trasmissione "Protagonisti", è stata la vice presidente di Palazzo Maffei - Casa Museo, Vanessa Carlon.

Come è nata la Casa Museo?

Tutto è nato da un'intuizione di mio padre Luigi Carlon, che è un imprenditore e collezionista e appassionato d'arte da oltre cinquant'anni, che ha iniziato a collezionare arte perché gli piaceva dipingere. Quando era ragazzo frequentava pittori veronesi che l'hanno accostato all'arte informale: tant'è vero che le prime opere che mio padre ha acquistato, contrariamente a quanto succede spesso ai collezionisti, sono state non opere antiche, bensì opere di arte degli anni '60, opere di arte informale. Poi, nel corso degli anni, si è appassionato a dei filoni tipo il futurismo, il surrealismo, la metafisica, ma molto anche all'arte antica veronese, ai maestri che hanno dipinto la nostra bellissima città. Quindi questi sono i nuclei che si trovano nella casa museo. Qualche anno fa ha iniziato a pensare al futuro della collezione e ha pensato che desiderava che la collezione fosse messa a disposizione dei suoi concittadini e della collettività. Abbiamo iniziato a cercare una casa e Palazzo Maffei è diventata la casa della nostra collezione. Abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione nel 2018 e sono durati un anno. Poi durante il lockdown abbiamo iniziato la ristrutturazione del secondo piano.

Adesso avete anche ampliato l'orario delle visite...

Sì, perché dopo le chiusure del Covid siamo stati penalizzati e quindi eravamo aperti molto poco. Invece dall'1 settembre di quest'anno abbiamo deciso di aprire cinque giorni la settimana, quindi siamo chiusi solo il martedì e il mercoledì e siamo aperti dalle 10 alle 18. Non serve prenotare. Per il momento abbiamo una bella affluenza, ma c'è posto per tutti.

La cosa interessante è che per la Casa Museo avete pensato, in primis, ai vostri concittadini, ai veronesi.

Sì l'intento è stato proprio di pensare ai nostri concittadini, tant'è vero che per due anni la Casa Museo è stata gratuita per i residenti a Verona e provincia. Adesso, essendo una fondazione privata che non riceve contributi, abbiamo messo il biglietto a pagamento. Però rimane una scontistica particolare per i cittadini residenti. E poi organizziamo delle iniziative con le scuole perchè crediamo moltissimo nell'importanza della condivisione di questo progetto, della bellezza e dell'arte, prima di tutto con i giovani, soprattutto in questo momento di difficoltà dei ragazzi.

Cosa avete provato la prima volta che avete visto la mostra completa?

È stato bellissimo perché dopo tre giorni di trasloco all'alba, le opere immediatamente hanno trovato un luogo perfetto.

Qual è il futuro di Palazzo Maffei - Casa Museo?

Sicuramente l'entusiasmo che ci ha accompagnato in questi primi due anni ci accompagnerà a lungo, per cui vedo un futuro di grandi corse come stiamo facendo, con grande impegno, ma con gioia perché è un bellissimo progetto che ci coinvolge continuamente, direi giorno e notte.

Un'ultima domanda Vanessa: qual è la sua opera preferita nella collezione?

È una domanda difficile, però rispondo con un'opera a cui mio padre è molto affezionato: è un'opera di Carlo Ferrari, una veduta di piazza Erbe con Palazzo Maffei sullo sfondo. Quando l'opera era in casa era sopra al letto dei miei genitori, quindi mio padre ci ha sempre raccontato che quest'opera per lui era di buon auspicio.

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