Storie di persone | 30 novembre 2022, 11:38

Ritorno alle origini

Ritorno alle origini

Solo i più coraggiosi sono in grado di rompere gli schemi della società attuale preferendo uno stile di vita diverso. L'osservazione della terra con il suo alternarsi delle stagioni, insegna il rispetto della natura, ma saremmo davvero in grado di viverla e lavorarci a 360°?

«Ci sono tante sfaccettature da non sottovalutare. – spiega Mattia Boscaini, veronese di 43 anni, che ha creato con Damiano Bonamini l'azienda “Orko Beko”, in località Rugolotti (Badia Calavena), dove hanno il laboratorio per fare il formaggio. - Io ho cambiato lavoro decidendo di dedicarmi completamente all'agricoltura; se lo fai come hobby è più semplice da gestire, ma è difficile se vuoi che diventi il lavoro principale. Tanti ci provano ma poi mollano perché non è come si aspettavano visto che si è abituati alla comodità, ai discount, al costo basso, alle otto ore di lavoro giornaliere dove una volta rientrati ci si dedica ad altro. Fare come i nostri nonni non è per tutti, ma tra guerra, cari energia, pandemia, il pensiero diventa forte nella mente delle persone portandole a decidere di fare un salto».

Far conoscere e tramandare le tradizioni e le usanze della cultura contadina valorizzandone i mestieri, la manualità, dovrebbe essere la normalità non solo nelle fattorie didattiche ma anche a scuola, per sensibilizzare i bambini al significato della fatica fisica del lavoro agricolo, lo sviluppo sostenibile e il benessere animale.

«Farlo come sussistenza familiare, per spendere meno, è ancora gestibile ma con i cari per i foraggi, già durante la pandemia, decidere di aprire un'attività come la nostra è stata dura. In questo difficile 2022 per l'agricoltura, anche a causa della siccità, tanti mi chiamano chiedendomi se voglio i loro animali; da nove capre ne abbiamo ora 130, ma anche maiali, galline e altri animali, che abbiamo trasferito dai Bovi di Sprea alla contrada Riva di Velo Veronese, zona Azzarino, in un posto più grande che stiamo finendo di ristrutturare», racconta Mattia.

Ritornare a quelle attività agricole che prevedono il contatto diretto con gli animali, come l'allevamento estensivo di capre di questa azienda, che rivalorizza il territorio, lavorando in maniera sostenibile e rispettando i diritti degli animali, faranno davvero la differenza per il futuro. «Serve voglia di fare, ma non è per tutti a mio parere: quando parlo della mia scelta mi vedono come uno fuori di testa. – conclude Mattia - Le necessità ci sono state inculcate dalla società, ma come uno scultore toglie dalla pietra per creare la sua opera noi dovremmo fare lo stesso dalla nostra vita».