Storie del territorio | 30 novembre 2015, 11:29

Affreschi, un altro tassello al mosaico culturale della città

Abbiamo incontrato la direttrice dei Musei civici di Verona nella sede ristrutturata di via da Porto per conoscere  come è lo spazio permanente, inaugurato lo scorso 14 novembre, che ospita gli affreschi della Urbs Picta.

Un polo museale rinnovato che si basa su principi di sobrietà e chiarezza che cerca di mantenere una continuità nei criteri che caratterizzano il sistema museale cittadino. Forse è proprio questa semplicità non banale la chiave di volta che riesce ad esaltare la ricca collezione di affreschi ed elementi lapidei conferendo loro fascino e incredibile mistero.

Si tratta di pezzi unici della storia di Verona che si possono vedere esposti grazie (o a causa) di interventi di strappo (per gli affreschi) effettuati dalla fine del Settecento fino alla metà del Novecento per poterli salvaguardare e, più tardi, per poter ammirare la sinopia sottostante, cioè il disegno preliminare dell’artista. Queste opere d’arte rare si collocano all’interno di un percorso espositivo che segue un ordine cronologico in modo da poter condurre il visitatore all’interno di un immaginario viaggio attraverso i secoli della città dipinta.

Ma per arrivare a tutto questo sono stati necessari degli interventi di ristrutturazione al Museo degli Affreschi Cavalcaselle, inserito all’interno del complesso museale denominato Tomba di Giulietta, che comprende anche la chiesa sconsacrata di San Francesco al Corso. I primissimi interventi sono datati 1969 quando è stata restaurata l’ala occidentale del chiostro per adibirla a Museo degli Affreschi, poi inaugurato nel 1973. Nel 2004 è stata sistemata l’area verde esterna con la realizzazione del nuovo muro di cinta in tufo e mattoni ed è stata completata la rifinitura degli intonaci esterni. Infine, nel 2010 si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e restauro dell’ala sud in collaborazione con l’architetto Valter Rossetto.

Nel 2012 è stato possibile inaugurare spazi adibiti a servizi per i visitatori. Al secondo piano dell’ala settentrionale, invece, sono stati resi funzionali gli uffici del catalogo, dell’archivio fotografico e dell’archivio Magagnato rendendo questa sede il perno delle attività di ricerca e di conservazione per studiosi e ricercatori.

«La nostra intenzione – afferma la direttrice Paola Marini– è di fare del museo non solo un luogo di visita ma anche di ricerca e promozione culturale. Per questo motivo rappresenta una grande sezione del museo diffuso della città». Attualmente sono in fase di conclusione i lavori di realizzazione degli allestimenti interni per poter riconnettere visivamente e completare il frammentario sistema espositivo.

Al progetto hanno collaborato anche l’Università degli Studi di Verona nella figura della professoressa Tiziana Franco, docente di Storia dell’arte medievale, e il laboratorio di restauro della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio delle province di Verona, Rovigo e Vicenza. Sono state condotte campagne di catalogazione e studio degli affreschi, delle sculture e dei frammenti lapidei in modo da identificarli e poter presentare i reperti artisticamente più significativi. La testimonianza datata più antica è costituita da un frammento di affresco del 996 proveniente dal sacello rupestre di San Michele e strappato insieme a tutto il ciclo pittorico nel 1885. Nel 1963, invece, fu strappata la decorazione della vicina chiesa dei santi Nazaro e Celso. I due cicli pittorici, frammentati, sono stati ricomposti in una delle prime sale del museo grazie agli studi della professoressa Franco.

Nella sala successiva si possono ammirare gli affreschi originariamente situati sotto gli archi del palazzo di Cansignorio e realizzati da Altichiero. L’esposizione prevede una loro sistemazione “sospesa” entro finti archi a sesto acuto per poterli ammirare dal basso. Infine, un fregio lungo trenta metri affrescato da Jacopo Ligozzi e raffigurante la Cavalcata di Carlo V e Clemente VII connette il nuovo con il preesistente percorso museale che termina nella chiesa di San Francesco al Corso.

Per informazioni si può chiamare 0458000361 oppure consultare il sito alla pagina www.museodegliaffreschi.comune.verona.it.