Storie del territorio | 04 marzo 2022, 17:32

Agribi si impegna per l’assunzione nei campi e per combattere il caporalato

Agribi si impegna per l’assunzione nei campi e per combattere il caporalato

Formare la manodopera richiesta dalle aziende agricole veronesi e ricollocare sul mercato del lavoro i migranti vittime del caporalato. Sono i progetti in rampa di lancio presentati oggi a Fieragricola dall’ente bilaterale veronese Agribi, che a due anni dal lancio dell’innovativo servizio per agevolare l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro punta su una formazione sempre più mirata. Il primo progetto, partito alla vigilia delle raccolte primaverili, si pone l’obiettivo di formare figure specializzate, come potatori o manutentori del verde, ma anche raccoglitori dotati delle principali tecniche di base. Figure molto richieste dalle aziende agricole veronesi, ma che si fatica sempre di più a trovare.

«Due anni di pandemia hanno acuito le problematiche legate alla carenza di manodopera – dice Luigi Bassani, presidente dell’ente bilaterale di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil -. Le aziende agricole hanno difficoltà a trovare lavoratori esperti, in grado di svolgere attività che richiedono precisione, consapevolezza e conoscenza delle principali tecniche di base. Partendo da questa analisi abbiamo deciso di erogare direttamente la formazione per i lavoratori, finanziando i corsi di specializzazione che saranno gratuiti e aperti sia a disoccupati, sia a chi ha necessità di una riqualificazione. I primi corsi gratuiti, già partiti, puntano a formare potatori della vite, figura molto richiesta nelle zone vitivinicole del Veronese. Seguirà un corso di formazione finalizzato a lavorare per la raccolta delle fragole, che partirà a fine marzo, e uno per la potatura verde fissato per maggio. Le ore in aula prevedono anche lezioni sulla sicurezza. La pratica in campo viene eseguita in alcune aziende agricole ospitanti, con l’opportunità di trovare impiego già dal prossimo autunno. L’agricoltura può diventare, quindi, un lavoro che copre tutto l’anno e non solo la stagione delle raccolte».

I due corsi per potatori della vite hanno ottenuto un ottimo riscontro. «Oltre alla gratuità, i partecipanti hanno usufruito di un buono pasto giornaliero del valore di 8 euro e del servizio di trasporto gratuito per raggiungere le aziende ospitanti – informa Maria Casato, rappresentante in Agribi di Coldiretti Verona -. Una quarantina gli iscritti: ci sono sia italiani che stranieri, giovani e pensionati che già fanno la vendemmia e vogliono imparare a potare, disoccupati iscritti tramite i Centri per l’impiego e persone reclutate attraverso le associazioni che si occupano di inclusione sociale, cioè di persone emarginate o vittime di tratta e sfruttamento». A fine marzo prenderà il via un corso gratuito finalizzato alla raccolta delle fragole e in maggio uno per la potatura verde. Le informazioni si trovano sul sito https://agribi.verona.it, alla mail info@agribi.verona.it o al numero 045 8628811.

Oltre ai percorsi già avviati sul mercato di lavoro, Agribi sta lavorando a progetti finalizzati alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. Spiega Laura Ferrin, rappresentante in Agribi di Cia agricoltori italiani - Verona: «Con l’Università di Verona abbiamo siglato il progetto Farm, un modello di collaborazione a rete pubblico-privato che ci vedrà parte attiva nel cercare una ricollocazione sul mercato del lavoro, in condizioni di legalità, per cittadini di Paesi terzi vittime o potenziali vittime dello sfruttamento e del caporalato. Sono in partenza percorsi formativi per 120 migranti che prevedono l’integrazione linguistica e lavorativa, con metodologie didattiche mirate a una formazione agricola efficace dei lavoratori stranieri e un focus specifico in materia di salute e sicurezza. A 40 lavoratori verrà data l’opportunità di partecipare a un corso di specializzazione sui piccoli frutti, sia sulla coltivazione che sulla raccolta”.

 «Formare i lavoratori sulle professionalità richieste oggi in agricoltura è un passaggio fondamentale per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro – sottolineano Daniele Mirandola, segretario provinciale di Uila-Uil, Matteo Merlin, segretario provinciale di Fai-Cisl e Mariapia Mazzasette, segretario provinciale di Flai-Cgil -, un’attività che Agribi ha iniziato a svolgere da oltre un annoin collaborazione con Veneto Lavoro e con i centri per l’impiego.Tramite la formazione si possono valorizzare le competenze e di conseguenza allungare i periodi lavorativi di chi si occupa di agricoltura, passando anche per l’importantissima scheda della formazione in ambito della sicurezza sul lavoro tenuta dai Rappresentanti dei lavoratori (Rlst) di Agribi. Come sindacati siamo molto contenti che tale progetto sia già partito e questo dimostra che l’ente bilaterale di Verona sa porre in campo iniziative concrete per agevolare il tessuto produttivo agricolo del territorio e di coloro che vi lavorano, compreso il progetto che sta nascendo in collaborazione con Farm per la ricollocazione di queste persone».

Presenti oggi alcuni partecipanti al corso dei potatori, che hanno raccontato le loro esperienze. «Facevo la contabile, sono stata licenziata nel novembre scorso – spiega Serena Ferraro, 35 anni, di San Giovanni Lupatoto -. Ho visto questa opportunità di lavoro in agricoltura e ho aderito per curiosità. Mi è piaciuto molto, perché passare dalla stanza di un ufficio a spazi in aperta campagna è stato scoprire la bellezza di lavorare all’aria aperta». Giulia Pighi, 25 anni, di Vigasio, studia enologia: «Avevo voglia di fare un po’ di pratica nei campi e così ho aderito questo corso. Credo che per chi lavora nel settore sia utile andare oltre le conoscenze del laboratorio, per avere una visione a 360 gradi”. Flavio Ceradini, 54 anni, di San Pietro Incariano, ha già esperienze in campagna, «ma credo che imparare a potare mi offrirà maggiori opportunità di impiego». La pensa come lui Boune Mahamadou, 50 anni, del Mali: «Da sette anni vivo in Italia e lavoro in agricoltura – dice -, ma voglio specializzarmi per riuscire a lavorare tutto l’anno».