Storie del territorio | 15 aprile 2010, 17:00

BANCA VIVA ALLA RICERCA DI UN SECONDO RAPPRESENTANTE NEL CDS

Sono due i rappresentanti con i quali Banca Viva-Associazione Soci del Banco Popolare si presenterà all'Assemblea in programma a Novara, il prossimo 24 aprile, per il rinnovo di dieci consiglieri del Cds (Consiglio di Sorveglianza) del Banco Popolare. Il primo candidato della lista di minoranza presentata da Banca Viva è il veronese Luca Castagnetti, commercialista, revisore dei conti e presidente della Compagnia delle Opere di Verona e del Veneto, che sarà affiancato da Pietro Polenghi, revisore contabile di Lodi.

Concluso nei giorni scorsi con la raccolta delle firme di 274 Soci l'iter di presentazione della lista, Banca Viva punta ora all'elezione di un proprio rappresentante all'interno del Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare: un consigliere che andrà ad affiancarsi al veronese Tommaso Zanini, eletto lo scorso anno a Verona con oltre 1.500 preferenze.

Promotori dell'Associazione Banca Viva sono, infatti, i Soci azionisti storici del Banco Popolare – provenienti dal mondo delle imprese, delle famiglie e dell'associazionismo – che hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo per tutelare gli interessi risparmiatori e per costruire un nuovo rapporto di fiducia (fondato su lealtà, trasparenza e servizio) tra il Banco Popolare ed il territorio.

Tra le proposte che l'Associazione presenterà all'Assemblea del prossimo 24 aprile a Novara c'è, prima di tutto, «il contenimento delle spese di struttura» spiega Germano Zanini, presidente di Banca Viva. In un momento di difficoltà economica come quello attuale, «serve un’iniziativa forte di efficientamento dei costi. Il Banco Popolare, per esempio,conta circa 22mila collaboratori.

Per contenere i costi, la strada a nostro avviso non è quella del licenziamento e della mobilità, ma una temporanea riduzione per tutti del 10 per cento delle retribuzioni per la durata di un anno o per il periodo necessario a superare la crisi. In questa maniera sarà possibile “accantonare” cifre considerevoli: una sorta di fondo di solidarietà, che sarà restituito quando la Banca tornerà a realizzare importanti utili». Non è possibile che il Banco Popolare «mantenga gli stessi livelli di costo dei tempi di pieno boom economico, in un periodo,quello attuale, in cui l’utile è molto distante da quello di qualche anno fa».

Il programma di Banca Viva propone, inoltre, una revisione del sistema di governance del Gruppo: «Il Banco Popolare è costituito nel suo complesso da svariati e costosi Consigli di amministrazione – sottolinea Zanini –. Oltre ai costi, i tempi nel sistema “duale” sono molto lunghi e presentano parecchie inefficienze. Per questo chiediamo alla Banca di ritornare a fare la Banca: con un Consiglio più semplice e dai pieni poteri, e con una maggiore attenzione nei confronti dei risparmiatori, delle famiglie, delle imprese». Questo è possibile anche con il rinnovamento della sua struttura: «Non è possibile che la quasi totalità dei candidati al Consiglio di Sorveglianza riproposti dal Banco Popolare siano esattamente quelli in scadenza» conclude Zanini.

Il programma proposto da Banca Viva punta su una maggiore rappresentatività dei Soci all'interno del Gruppo. Il Banco Popolare conta centinaia di migliaia di Soci, per la stragrande parte famiglie e piccole medie imprese. Ad oggi nel Consiglio di Sorveglianza sono presenti personalità autorevoli e qualificate, ma nessun rappresentante di queste categorie che ogni giorno si confrontano con le difficoltà della crisi.

«Soci, imprese e territorio devono essere valorizzati attraverso interventi di ascolto e sostegno» evidenzia il capolista di Banca Viva, Luca Castagnetti, presidente della Compagnia delle Opere, che rappresenta centinaia di pmi. «I Soci devono essere valorizzati in modo duraturo, per permettere a tutti una partecipazione equa dei benefici. A partire dalla possibilità di prendere parte alle assemblee attraverso collegamenti in videoconferenza, per accorciare le distanze da una città all'altra. Innalzando, da due a tre, il numero delle deleghe. Semplificando, infine, l'iter previsto per la costituzione delle liste: un processo assolutamente complicato che scoraggia potenziali candidature».

Forti dell'esperienza maturata lo scorso anno, conclude Castagnetti, «vogliamo essere protagonisti, in maniera costruttiva, di occasioni di dialogo e di confronto. Fedeli ad una tradizione che dura ormai da 140 anni, siamo convinti che una maggiore trasparenza sia un requisito fondamentale per creare valore insieme alle imprese e ai risparmiatori che sono orgogliosi di far parte del sistema Banco Popolare».

Marta Bicego

cell. 340.1495248

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