Storie del territorio | 07 maggio 2021, 11:55

E adesso... si pedala!

E adesso... si pedala!

«Un potenziale enorme, quello della mobilità in bicicletta, che avrà un ruolo fondamentale nell’immediato futuro e che può avere un effetto volano sul settore ciclo-viaggi dalle straordinarie potenzialità, in considerazione del contesto paesaggistico e culturale italiano».

Questa la panoramica disegnata dal rapporto sul cicloturismo in Italia pubblicato da Isnart-Unioncamere e Legambiente un anno fa. Il territorio veneto e veronese hanno già infrastrutture e progetti di buon livello, ma le opportunità da cogliere e le innovazioni da sviluppare sono ancora molte.

Un po’ di numeri

Secondo il rapporto citato, sono stati 20,6 milioni i pernottamenti di cicloturisti italiani nel 2019, cui si aggiungono i 34,1 degli stranieri, per una spesa totale di circa 4,7 miliardi di euro. Fra gli italiani i veneti erano i primi in classifica, fra gli stranieri dominano tedeschi e austriaci. L’aggiornamento dello studio di novembre 2020 mostra equilibri in parte cambiati nell’anno della pandemia, con i veneti superati da lombardi, piemontesi ed emiliani, ma la nostra regione si conferma fra le mete principali dopo il Trentino-Alto Adige.

Da Capo Nord a Malta (passando per Verona)

Inaugurato lo scorso 13 aprile un tratto mancante in terra emiliana della “Ciclovia del Sole”: ora Verona e Bologna sono collegate da un percorso ciclabile sicuro e segnalato. La tratta fa parte di “EuroVelo 7”, che unisce l’Europa dalla Norvegia a Malta. Già note la ciclabile del Biffis, per raggiungere il lago da Verona, e la ciclovia del Mincio da Peschiera a Mantova. Poi giù, nel cuore della pianura Padana verso Bologna, sfruttando i percorsi inaugurati sull’ex tracciato della ferrovia Verona-Bologna.

Fiumi, laghi, risorgive

In terra veronese si attende il completamento dell’anello del Garda, già avanzato sulla sponda occidentale. Il percorso delle Risorgive collega invece Mincio e Adige a sud della città. Comincia a diventare concreta inoltre la VeOs, Verona-Ostiglia, progetto che coinvolge una decina di comuni «interessati alla mobilità sostenibile, ma anche a condividere i valori del territorio, come le fiere di Isola della Scala, Vigasio e Nogara» dice Eddi Tosi, sindaco di Vigasio, capofila del progetto.

L’attenzione delle amministrazioni

A metà aprile è stato inaugurato il primo stralcio del collegamento fra Grezzana e Stallavena, mentre il comune di Sommacampagna lanciava il bando per rendere Villa Venier un “faro del cicloturismo”.

Nei piani degli enti locali si fanno sempre più spazio percorsi ciclopedonali che, oltre il tempo libero, garantiscano la sicurezza di chi preferisce la mobilità dolce. «Vogliamo contribuire in modo concreto a ridurre il rischio di incidenti sulle strade del Veneto» ha detto a Grezzana la vicepresidente della Regione Elisa De Berti.

Tornando alla VeOs, aggiunge Eddi Tosi: «Il Covid ha già cambiato il futuro. Penso che l’aria aperta e gli spazi ampi possano davvero essere una cura per tutti noi». Non ci resta che pedalare.

 

https://www.youtube.com/watch?v=a7Qj_4RlrfQ

 

<figcaption>VeOs: La Verona-Ostiglia nelle parole del sindaco di Vigasio Eddi Tosi e del vicesindaco di Isola della Scala Michele Gruppo</figcaption>

Un vero e proprio volano

Il Trentino-Alto Adige da solo intercetta il 30% del flusso cicloturistico nazionale. Qui per 1 chilometro di ciclabile:

  • costi di costruzione da 30 a 170mila euro,
  • costi di manutenzione da 2 a 6mila euro annui,
  • spesa turistica media attivata di 338mila euro annui.

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