Storie del territorio | 06 gennaio 2013, 17:00

Febbre da falò: la tradizione contagia grandi e piccoli

VERONA - Piazze piene sia a Verona che in tutta l'area provinciale per la serata dell'Epifania, una tradizione antichissima che anche quest'anno ha acceso di falò paesi, paesotti e paesini.

Pienone in Piazza Brà, dove anche molti stranieri si sono radunati per assistere a una manifestazione per loro del tutto inedita.

Si tratta di una tradizione pagana, probabilmente antecedente al radicamento del cristianesimo, che riconosce ai falò il potere di bruciare i malanni dell'anno vecchio per dare la possibilità al nuovo di inziare nel migliore dei modi.

Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato. Tradizione, in ogni caso, tipicamente del Nordest e molto sentita soprattutto in Veneto dove le "strìe" sono ancora parte integrante nella cultura popolare.

Fra i "roghi" della provincia, merita un accenno quello del capoluogo valpantenate, Grezzana, dove la Pro Loco ha allestito una vera e propria festa con fuochi d'artificio e con una partecipazione della cittadinanza mai vista. Tantissimi anche i bambini, che hanno così potuto festeggiare l'ultimo giorno di vacanza prima di ritornare sui banchi di scuola che saranno protagonisti fino a carnevale.

<italic>foto: da l'Arena.it</italic>

Matteo Bellamoli