Storie del territorio | 13 marzo 2013, 18:00

Francesco a Santa Maria Maggiore il Papa che baciò i bambini malati

ROMA - Sono passate da poco le dodici ore dall'elezione di Jorge Mario Bergoglio a nuovo Papa che il Pontefice ha già lasciato il Vaticano per recarsi stamane in preghiera a Santa Maria Maggiore, nel cuore di Roma.

Un altro forte segno del rinnovamento che questo papato promette a tutti i fedeli della Chiesa cattolica, dopo il fervente inizio in preghiera di iera sera, quando Papa Francesco I ha chiesto di pregare per lui e per il predecessore Joseph Ratzinger. Si dice che il ritardo della sua apparizione sulla loggia di San Pietro sia dovuto proprio ad una lunga telefonata con il predecessore.

Ancora colpiti dall'imprevista elezione dell'argentino, molti dei giornalisti vaticanisti presenti stamattina fuori dalla chiesa di Santa Maria Maggiore hanno affermato: «sembrava un padre, non un Papa quando è arrivato». Papa Francesco ha salutato dalle scale a cui ha avuto accesso alla basilica.

«Sembrava fosse stato da sempre Papa» ha commentato padre Elio Monteleone, penitenziario della Basilica di Santa Maria Maggiore che ha accolto Bergoglio al suo arrivo. «Ad ognuno di noi ha detto alcune parole, è stato molto accogliente e molto semplice». Misericordia è stata la parola che più è tornata durante la visita ai francescani confessori della basilica.

Nel frattempo spuntano retroscena sulla vita di Jorge Mario Bergoglio. Mentre qualcuno si affretta a puntare il dito rispetto ad alcuni suoi silenzi sulla dittatura argentina, dimenticando come lo stesso Wojtyla venne criticato aspramente per gli stessi motivi, pur risultato il Pontefice più amato di tutti i tempi, si scoprono anche alcune note di colore sul nuovo Papa.

Alla partenza da Buenos Aires per il Conclave aveva confidato ai suoi fedelissimi «sono troppo vecchio per essere eletto, anche questa volta tornerò cardinale». Fanno il giro del mondo anche le foto di quando baciò i piedi ad alcuni malati di Aids (era il 2001), che vi riproponiamo anche in testa a questo articolo.

Forti anche le parole di Don Mazzi, questa mattina in diretta su RTL 102.5: «Sono emozionato per l'elezione di un Papa vicino ai deboli, agli oppressi. Avevo il terrore che fosse eletto un italiano vicino alla Curia. Ora mi aspetto un gesto forte durante la messa di insediamento, come l'invocazione alla preghiera per la Chiesa cattolica, che si liberi dal suo peccato. Solo se riuscirà a fare la Chiesa povera, potremo dire di avere avuto un grande Papa povero».

<italic>Nella foto: Jorge Mario Bergoglio bacia i piedi di un bambino malato di Aids (2001).</italic>

Matteo Bellamoli