Storie del territorio | 28 luglio 2011, 17:00

In Veneto aumentano le famiglie che chiedono denaro alle banche

Famiglie venete sempre più in crisi. Crescono nel 2010 del +7,76% quelle che chiedono impieghi alle banche (finanziamenti per anticipi, mutui, prestiti contro cessioni di stipendio, cessioni di credito ). Il dato emerge dall’indagine del Cesdoc ( Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) sul sistema bancario nel Veneto nell’ultimo triennio.

La ricerca che elabora fonti ABI Regional Outlook Veneto evidenzia come nella nostra regione la crisi venga avvertita sempre più dalle famiglie consumatrici. Un dato che, se esteso all’ultimo triennio, vede una crescita del +12,64%. Se da un lato crescono gli impieghi, aumentano nell’ultimo anno anche le sofferenze lorde (+28,66%), che nel giro di un biennio addirittura crescono del +102,93%. La crisi dopo occupazione e redditi sta erodendo anche i risparmi. Rispetto al 2009 frenano i depositi delle famiglie consumatrici (-0,09%), mentre il dato risulta positivo se confrontato con dicembre 2008 (+16,37%). Dallo studio emerge infatti come i depositi delle famiglie siano calati nell’ultimo anno, passando da 46.268 a 46.228 milioni di euro, mentre negli ultimi due anni siano aumentati, passando da 39.727 a 46.228 milioni di euro.

Sul fronte delle attività produttive aumentano gli impieghi del +2,92%, trend superiore al dato nazionale (+1,91%). Aumentano anche i depositi che raggiungono i 20.999 milioni di euro (+3,51%), valore superiore al dato nazionale (+0,79%).

“Il credito - sottolinea Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia - è fondamentale per sostenere il tessuto produttivo della nostra Regione sia garantendo liquidità per attività ed operazioni di breve periodo, sia per gli investimenti e progetti a medio e lungo termine. Il sistema bancario veneto predilige maggiormente la raccolta del risparmio delle famiglie rispetto agli impieghi produttivi. Una tendenza i cui effetti investono anche le PMI, per lo più concentrate sulle attività ordinarie e locali, a scapito di una progettualità di ampio respiro.

È necessario che gli istituti di credito sostengano progetti di sviluppo imprenditoriale ad alto carattere di innovazione tecnologica, finanziando per esempio anche il capitale immateriale come i marchi e brevetti; un capitale dal valore inestimabile che nel passato recente delle nostre PMI ha rappresentato la soluzione vincente per affermarsi sui mercati nazionali ed esteri”.

Tra i focus dell’analisi, attenzione puntata sulla struttura del sistema bancario che vede il Veneto muoversi non del tutto in linea con l’andamento nazionale del comparto. A fronte di una crescita regionale del corporate banking ( +6,39%) in linea con la dinamica italiana ( +7,12%), si registra una crescita quasi nulla dell’home banking (+0,77%) rispetto al dato nazionale ( +13,45%) ed un valore negativo del phone banking (-13,44%) se paragonato al dato nazionale (+3,37%).

In particolare la provincia veneta dove crescono di più le operazioni bancarie online è quella di Venezia ( +8,96%), seguita da Rovigo ( +6,42%) e Padova ( +6,14%), mentre la maglia nera va a Belluno ( -12,24%). Crollo verticale in tutte le province degli utenti che interagiscono con il proprio istituto di credito tramite operazioni telefoniche: si passa dal -9,95% di Venezia al quasi dimezzamento ( -44,25%) di Belluno.

Proseguendo nella lettura dei dati, in calo il totale degli sportelli bancari presenti in regione che si assesta a quota 3.625 (-0,55%) più contenuto rispetto all’andamento nazionale ( -1,10%). Flessione anche per gli sportelli bancomat, ( -9,59%), mentre cresce nell’ultimo anno il numero delle unità POS ( +6,75%) che raggiunge quota 134.906, quasi un decimo delle unità POS presenti in Italia.

Nella provincia di Verona l’ultimo anno fa balzare i depositi globali che raggiungono i 20.586 milioni di euro ( +24,25%) sebbene quelli delle famiglie soffrono stabilizzandosi a quota 8.365 milioni di euro( -1,03%).Crescono anche gli impieghi (+5,87%), mentre rimane stabile il numero deglki sportelli bancari ( 741) a differenza degli sportelli bancomat in contrazione del -12,41% e del numero dei POS incrementato del +6,45%. Drastico calo delle operazioni di phone banking ( -19,87%) , contenuta invece la flessione dell’home banking ( -1,71%).

“ L’aumento delle spese e del costo della vita - evidenzia Massimo Da Re coordinatore del Cesdoc - costringe sempre più famiglie ad indebitarsi e a ridurre i risparmi. Una situazione critica anche non considerando gli effetti negativi delle riduzioni delle agevolazioni fiscali derivanti dalla manovra recentemente approvata. Il calo del valore dei depositi sia nella nostra Regione che sul territorio nazionale è un segnale allarmante di un’economia che stenta ancora a decollare, le cui ricadute si vedono nella scelta forzata di economizzare su tutte le voci del bilancio familiare. Perfino le vacanze estive sono state colpite in modo significativo dalla crisi, costringendo molte famiglie a ridurre i giorni di ferie, a rimodularle in versione low cost, o addirittura ad annullarle”.