Storie del territorio | 14 ottobre 2013, 17:38

Le Fattorie Didattiche, dove si impara facendo

Le Fattorie Didattiche, dove si impara facendo

Domenica 13 ottobre

ritorna l’appuntamento con la tradizionale Giornata delle “Fattorie didattiche

aperte”, promossa dalla Regione del Veneto con la collaborazione delle

organizzazioni agricole e agrituristiche.

Le fattorie

didattiche sono diventate in questi anni uno strumento per combattere

l’allontanamento delle nuove generazioni dal mondo agricolo, di cui ormai si

stanno perdendo le tracce nella nostra vita quotidiana. Attraverso un’attività educativa

attiva, bambini e ragazzi possono essere coinvolti nella produzione del

formaggio, partecipare alla raccolta di prodotti ortofrutticoli o ad attività

legate all’apicoltura e tante altre attività, recuperando  il contatto diretto con il mondo naturale.

«La Giornata delle

Fattorie Didattiche è una delle azioni finanziate dalla Giunta regionale nel

contesto di un progetto più ampio di qualificazione di queste imprese agricole

“speciali” che hanno deciso di aprirsi alle scolaresche e alle famiglie, qualificando

le strutture e formandosi per poter fare appunto didattica, allo scopo di

spiegare e insegnare la campagna e i processi produttivi che si svolgono

all’interno dei confini aziendali» ci tiene a sottolineare l’assessore per il

turismo Marino Finossi. «Il Veneto è stato antesignano della Giornata delle

Fattorie Didattiche aperte, che si svolge con successo e frequentazione

crescente da oltre un decennio».

I precursori delle

fattorie didattiche in Europa sono stati i Paesi Scandinavi (Norvegia, Svezia,

Danimarca) che fin dai primi del Novecento hanno messo in atto le idee di un

movimento statunitense, il Club 4H (Head, Health, Heart, Hand), quattro parole

inglesi che riassumono l’obiettivo di recuperare l’armonia con il mondo

circostante partendo da un’azione di concerto di ogni singola parte

dell’individuo: la testa, la salute, il cuore, le mani.

Anche nei Paesi

Bassi le fattorie didattiche, o City Farms, hanno rivestito fin dalla metà del

secolo scorso un ruolo molto importante nella vita societaria. Qui queste

iniziative si sono sviluppate in modo più organizzato e sistematico in quanto

sostenute da una fondazione nazionale e dal Ministero dell’Agricoltura.

Nel 1990 è nato

l’European Federation of City Farms (EFCF), raggruppamento delle varie federazioni

o gruppi nazionali, con lo scopo di promuovere l’accesso e la partecipazione

dei bambini, dei ragazzi e degli adulti attraverso esperienze pratiche

nell’ambito di attività educative, ricreative, sociali ed economiche.

Nel nostro paese le

Fattorie Didattiche hanno avuto un notevole sviluppo soprattutto a partire

dagli ultimi cinque o sei anni. Ad oggi sono circa 2.300 sparse in tutto il

territorio nazionale (in Veneto sono circa 228, secondo i dati di Alimos del

2012, ndr). La loro diffusione può essere fatta risalire a un’esigenza sempre

più estesa nel mondo della scuola, ovvero quella di ricercare e quindi

osservare da vicino quei meccanismi e quei processi del mondo della fattoria

che qui possono essere interpretati nelle molteplici valenze informative che

offrono. L’ambiente si fa esso stesso luogo di esperienza e di scoperta e le

fattorie quindi, diventano un “luogo pedagogico vivente”, tutto da scoprire.