Domenica 13 ottobre
ritorna l’appuntamento con la tradizionale Giornata delle “Fattorie didattiche
aperte”, promossa dalla Regione del Veneto con la collaborazione delle
organizzazioni agricole e agrituristiche.
Le fattorie
didattiche sono diventate in questi anni uno strumento per combattere
l’allontanamento delle nuove generazioni dal mondo agricolo, di cui ormai si
stanno perdendo le tracce nella nostra vita quotidiana. Attraverso un’attività educativa
attiva, bambini e ragazzi possono essere coinvolti nella produzione del
formaggio, partecipare alla raccolta di prodotti ortofrutticoli o ad attività
legate all’apicoltura e tante altre attività, recuperando il contatto diretto con il mondo naturale.
«La Giornata delle
Fattorie Didattiche è una delle azioni finanziate dalla Giunta regionale nel
contesto di un progetto più ampio di qualificazione di queste imprese agricole
“speciali” che hanno deciso di aprirsi alle scolaresche e alle famiglie, qualificando
le strutture e formandosi per poter fare appunto didattica, allo scopo di
spiegare e insegnare la campagna e i processi produttivi che si svolgono
all’interno dei confini aziendali» ci tiene a sottolineare l’assessore per il
turismo Marino Finossi. «Il Veneto è stato antesignano della Giornata delle
Fattorie Didattiche aperte, che si svolge con successo e frequentazione
crescente da oltre un decennio».
I precursori delle
fattorie didattiche in Europa sono stati i Paesi Scandinavi (Norvegia, Svezia,
Danimarca) che fin dai primi del Novecento hanno messo in atto le idee di un
movimento statunitense, il Club 4H (Head, Health, Heart, Hand), quattro parole
inglesi che riassumono l’obiettivo di recuperare l’armonia con il mondo
circostante partendo da un’azione di concerto di ogni singola parte
dell’individuo: la testa, la salute, il cuore, le mani.
Anche nei Paesi
Bassi le fattorie didattiche, o City Farms, hanno rivestito fin dalla metà del
secolo scorso un ruolo molto importante nella vita societaria. Qui queste
iniziative si sono sviluppate in modo più organizzato e sistematico in quanto
sostenute da una fondazione nazionale e dal Ministero dell’Agricoltura.
Nel 1990 è nato
l’European Federation of City Farms (EFCF), raggruppamento delle varie federazioni
o gruppi nazionali, con lo scopo di promuovere l’accesso e la partecipazione
dei bambini, dei ragazzi e degli adulti attraverso esperienze pratiche
nell’ambito di attività educative, ricreative, sociali ed economiche.
Nel nostro paese le
Fattorie Didattiche hanno avuto un notevole sviluppo soprattutto a partire
dagli ultimi cinque o sei anni. Ad oggi sono circa 2.300 sparse in tutto il
territorio nazionale (in Veneto sono circa 228, secondo i dati di Alimos del
2012, ndr). La loro diffusione può essere fatta risalire a un’esigenza sempre
più estesa nel mondo della scuola, ovvero quella di ricercare e quindi
osservare da vicino quei meccanismi e quei processi del mondo della fattoria
che qui possono essere interpretati nelle molteplici valenze informative che
offrono. L’ambiente si fa esso stesso luogo di esperienza e di scoperta e le
fattorie quindi, diventano un “luogo pedagogico vivente”, tutto da scoprire.