Storie del territorio | 12 novembre 2022, 15:14

L’enoturismo dai mille volti ha tralci solidi

L’enoturismo dai mille volti ha tralci solidi

Si respira aria di famiglia quando si arriva nell’azienda vinicola Monte del Frà, proprietà della famiglia Bonomo a Sommacampagna. Chi scarica bottiglie vuote, chi esce dal negozio con ancora le vecchie damigiane per i rifornimenti che devono durare a lungo, un cane che scorrazza libero e accoglie i visitatori, chiacchiere e risate nell’aria. L’altro volto della cantina sono i riconoscimenti che negli ultimi mesi Monte del Frà ha conquistato: il Best of Wine Tourism 2023 come migliore azienda vinicola veronese per l’accoglienza enoturistica innovativa e di qualità, i 3 bicchieri di Gambero Rosso per il Cà del Magro Custoza Superiore Doc, vino più rappresentativo della cantina già selezionato, nell’annata 2020, dalla rivista americana Wine Spectator tra i 130 vini italiani che parteciperanno a Opera Wine nel 2023. Due anime tenute insieme con maestria, dove chiunque arriva si sente a casa ma allo stesso tempo immerso in una importante realtà internazionale. 

Monte del Frà è un’azienda di circa 200 ettari che si sviluppa a pochi chilometri dal Lago di Garda e dalla città di Verona. A Sommacampagna la famiglia Bonomo arriva nel 1958 e a partire dagli anni ‘80 avvia una forte implementazione del lavoro in vigneto a discapito della produzione di pesche e kiwi, business iniziale dell’azienda, per arrivare oggi al milione e mezzo circa di bottiglie prodotte ogni anno, distribuite in 65 paesi. L’azienda, nata nella Doc del Custoza, oggi possiede vigneti anche in Valpolicella Classica, nella tenuta Lena di Mezzo, a Fumane, per offrire ai visitatori tutti i prodotti vinicoli del panorama veneto. 

«Offriamo ai nostri ospiti i prodotti del territorio, come il Custoza, ma anche la possibilità di visitare la cantina dell’Amarone; ci completano poi i prodotti del Lugana, per un’offerta a 360° sul territorio» racconta Silvia Bonomo, responsabile accoglienza della cantina. Monte del Frà è anche galleria d'arte, da quando nel 2010 è stata inaugurata la nuova sala degustazione. «Nasce da una mia passione - prosegue Silvia Bonomo - e dal fatto di avere uno spazio molto bello ma vuoto, che ben si prestava alle esposizioni. La volontà è di dare spazio a giovani artisti, con quotazioni accessibili per i clienti». 

Il connubio arte e vino si conferma vincente, capace soprattutto di attrarre e unire pubblici diversi, di fare cultura sul territorio, di valorizzare e promuovere, con un bacino d’utenza internazionale, l’accoglienza italiana. Una vivacità culturale, tramutata in esperienza enoturistica, che non è passata inosservata ai critici di settore. Accanto alle degustazioni - dalle più classiche a percorsi gourmet, passando per esperienze sensoriali e alla cieca - si sono aggiunte negli ultimi anni numerose attività all’aperto, come wine yoga, bike e horse tour e picnic in vigna. «Aver ottenuto il Best of Wine Tourism per la qualità e l’originalità della nostra offerta enoturistica è un riconoscimento che ci rende orgogliosi e indica che siamo sulla strada giusta – dichiara Silvia Bonomo –. Le nostre porte sono sempre aperte per visitatori, winelovers, gruppi di amici e famiglie: ci piace individuare per ciascuno la proposta più adatta, dalle esperienze in cantina come degustazioni multisensoriali, percorsi di abbinamenti gastronomici e visite guidate, alle attività all’aperto durante la bella stagione, con vista sui nostri vigneti nel territorio del Custoza».

Un riconoscimento che premia l’ampia gamma di esperienze che la cantina offre, unendo sport, natura e convivialità. Un’offerta rara ma che convintamente vuole offrire diversi punti di vista per far conoscere il territorio seguendo due chiari imperativi: qualità ed eleganza. 

L’impegno, per il futuro, guarda nella stessa direzione: al vaglio c’è un progetto di wine destination, destinato a vedere la luce tra qualche anno. «Continueremo a impegnarci per creare una solida community di professionisti dell’accoglienza nel nostro territorio -  conclude Silvia Bonomo - perché, soprattutto quando ci presentiamo all’estero, è importante mostrarci come gruppo pronto a ricevere gli ospiti e a far vivere loro un’esperienza completa, mettendo in secondo luogo le logiche individuali. Non manca poi la volontà di aprirci maggiormente verso il turismo enogastronomico, aggiungendo alle degustazioni gourmet anche momenti di aperitivo». 

Il segreto di Monte del Frà? Continuare a fare le cose in famiglia e non abbandonare mai il confronto diretto con i clienti, dai turisti internazionali agli affezionati locali che riportano le bottiglie vuote, felici di un costante confronto sui prodotti acquistati.