Storie del territorio | 30 luglio 2012, 17:00

"No Suv in centro" la richiesta dei ciclisti

VERONA - «Due gravissimi incidenti in pochi giorni rappresentano un prezzo inaccettabile da pagare per noi ciclisti urbani che, per scelta di civiltà e non per divertimento, ci spostiamo in bici o a piedi». Così Giorgio Migliorini, presidente degli Amici della Bicicletta di Verona si rivolge al sindaco Tosi, a cui chiede di introdurre il divieto di accesso al centro storico per i Suv. Una richiesta che giunge dopo i recenti fatti di Marzana e di via Garibaldi, in cui sono rimasti vittime due ciclisti.

Dopo il tragico episodio di via Valpantena, in cui ha perso la vita un giovane diciassettenne, era stato proprio il sindaco veronese ad intervenire, auspicando l’introduzione del reato di “omicidio stradale”. «Oggi non c’è proporzione tra il comportamento che ha portato alla morte di un ragazzo e quel che succederà al responsabile» aveva affermato Tosi «per questo ritengo necessario l’introduzione nel nostro Codice Penale del reato di omicidio stradale».

Di opinione diversa sono invece i ciclisti “Amici della Bicicletta”, i quali sostengono che «non sarà certo introducendo tale reato ce caleranno gli incidenti». La loro posizione si è poi ulteriormente inasprita a seguito dell’incidente causato da un Suv la scorsa settimana. Il conducente del mezzo, colpito da un malore, avrebbe percorso in contromano una strada a senso unico, travolgendo persone, tavolini e sedie di un plateatico di un ristorante, oltre che una donna in sella alla propria bicicletta, deceduta in seguito in ospedale. « I fatti di via Garibaldi impongono oggi l’esame di un'altra possibile misura: il divieto d’accesso ai Suv e similari in centro storico» sostiene Migliorini, che aggiunge «Non eliminerebbe gli incidenti, ma certo limiterebbe i danni. E’ evidente infatti che se un malore improvviso può capitare a chiunque, le conseguenze sono ben più gravi se chi perde il controllo è alla guida di un mezzo pesante». È opinione condivisa dagli Amici della Bicicletta che «vietare il centro storico ai Suv e similari, oltre a tutelare la sicurezza di ciclisti e pedoni contribuirebbe a preservare il nostro patrimonio, che ha caratteristiche urbanistiche incompatibili con la presenza di tante vetture di grossa dimensione e di notevole peso. La larghezza di questi mezzi inoltre non può che complicare la circolazione, anche dei mezzi d’emergenza, specialmente nelle strade più antiche e strette».

Per tutelare i cittadini, Migliorini chiede al primo cittadino della città scaligera di «adottare decisioni adeguatamente coraggiose», perché «il centro storico di Verona è un’area delicata e fragile: come l’incolumità di chi ci abita».

Jessica Ballarin