Storie del territorio | 18 novembre 2016, 18:00

Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Bambino

Il 20 novembre l’Onu celebra la Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente, per ricordare che ancora troppi innocenti nel mondo non godono dei diritti che meriterebbero.

“I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”, scriveva Giacomo Leopardi. Un pensiero da ricordare oggi, 20 novembre, Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente.

L’Onu ha scelto questa data per celebrare gli inviolabili diritti dei più piccoli, per ricordare la data in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1989, adottò la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quello che sarebbe divenuto il trattato sui diritti umani più ratificato della storia.

Nonostante l’innegabile importanza che la tutela dei diritti dei bambini riveste al giorno d’oggi, ancora troppi bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. Ma ancora più devastanti sono gli effetti dei conflitti armati sulla pelle dei più piccoli: la guerra che insanguina la Siria dal 2011, ad esempio, è finora costata la vita ad oltre 10mila bambini e ragazzi sotto i 18 anni.

È Romano Pesavento, Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, a raccontare i numeri di un’emergenza che pare senza fine: «Aylan Kurdi, il piccolo siriano, la cui morte è avvenuta nel settembre del 2015, ha commosso il mondo intero così come la foto del connazionale Omran Daqneesh, vivo per miracolo dopo la distruzione della sua casa ad Aleppo; ma questo non ha impedito che in diverse circostanze si manifestassero anche nel nostro Paese comportamenti poco consoni all’accoglienza e al rispetto proprio nei confronti di chi non ha nessuna “colpa”, se non quella della nascita nella parte sbagliata del mondo. I bambini sono il futuro, il riscatto e la possibilità di salvezza del pianeta e proprio per questo costituiscono il tesoro dell’umanità.

Invece, i bimbi annegati in mare, da settembre 2015 ad oggi, secondo i dati UNICEF-UNHCR-OIM, sono più di 340; mentre 700 sono i decessi nel corso del 2015 e tanti altri sono vittime silenziose della mercificazione degli organi, delle varie forme di schiavitù (400 milioni i minori) , delle guerre, delle stragi terroristiche (Strage di Beslan, Strage di Nizza; Strage di Baghdad) di maltrattamenti fisici e psicologici e dell’impiego, come bassa manovalanza, nella criminalità organizzata. Per troppi piccoli un libro, un giocattolo, una caramella o una carezza sono autentici miraggi. Molti studi di psicologia dell’età evolutiva sottolineano il danno creato, nei primi anni, da una qualità della vita infima: essere estremamente poveri (in Italia il dato relativo ai bambini e ai ragazzi corrisponde a circa un milione) incide sulle capacità intellettive e condiziona drasticamente il futuro degli individui con grave detrimento non solo del contesto sociale al quale si appartiene, ma di tutto il globo (570 milioni sono quelli che nel 2015, secondo alcune ONG, vivono in condizioni di estrema povertà).»

Dati che fanno capire perché, anche nel 2016, è fondamentale schierarsi dalla parte dei più innocenti.

“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro, unici strumenti di lavoro di un bambino che dovrebbe tenere in mano sono penne e matite” (Iqbal Masih).