Storie del territorio | 11 ottobre 2011, 17:00

Rapporto statistico 2011 in Veneto è vera ripresa?

E' stato presentato, dopo grande attesa, il rapporto statistico sulla situazione di lavoro, occupazione e indotto del Veneto. Una complessa relazione di quattro pagine (<italic><underline><link='http://www.giornalepantheon.it/download/RapportoStatistico_2011.pdf' class='_blank'>qui il testo integrale</link></underline></italic>) che punta a dimostrare la ripresa economica del Veneto rispetto non solo all'Italia ma all'intero Nordest.

Secondo i dati snocciolati in quantità in Regione, in Veneto la ripresa nel 2010 sarebbe stata pari al 2,2%, nonostante il settore delle costruzioni in continua discesa. Recuperano invece il settore manifatturiero , terziario e agricoltura.

Anche l'export è cresciuto rafforzandosi di rimando anche nel primo semestre del 2011. Le esportazioni venete sono infatti salite di oltre il 16% rispetto al 2009, concentrate principalmente verso paesi UE, Stati Uniti, Cina e Russia.

La provincia di Verona rappresenta il 17,9%m dell'export regionale, e nel 2010 ha aumentato le uscite del 15,5%. I primi dati 2011 rafforzano queste teorie, dato che dalla provincia scaligera le esportazioni sono tutt'ora ad un +11,3% rispetto allo scorso anno.

Positivi anche i riscontri dal mondo del turismo, che nel primo semestre 2011 ha registrato un +6,4% di presenze rispetto allo scorso anno. Sempre secondo la ricerca, i turisti pernottanti nella provincia di Verona hanno superato in questi primi sei mesi il +8% rispetto al 2010.

In questo grande trend positivo, macchia nera per l'occupazione, che in effetti è ancora in crisi. Il tasso di disoccupazione sfiora il 6%, ed è il più elevato del decennio, seppure Verona sia data la città con il medesimo tasso tra i più bassi d'Italia. Tuttavia, le rischieste di casse integrazione sono aumentate nel 2010 del doppio rispetto al 2009, testimoniando una situazione ancora molto critica. I primi sei mesi di quest'anno evidenziano una certa ripresa, ma sarà reale?

Importanti numeri vengono poi dalle imprese impegnate nella green-economy, l'innovazione, l'invecchiamento della popolazione e la presenza di migranti nelle nostre città.

Matteo Bellamoli